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Cronaca Albaro / Via Livorno

Padel, il progetto di Cassano ad Albaro e le preoccupazioni dei cittadini: "Occhio al rischio idrogeologico"

L'assessore Mascia getta acqua sul fuoco: "La pratica che ci è pervenuta il 17 febbraio aveva come oggetto un’istruttoria per vagliare la corrispondenza di un progetto rispetto ai limiti e ai requisiti previsti per la ricomprensione nell’ambito di rigenerazione urbana così come previsto dalla legge"

"Viva lo sport e viva il padel, abbasso le costruzioni in alveo che rischiano di occludere il tracciato dei nostri corsi d'acqua": inizia così Alberto Pandolfo, Pd, chiedendo in consiglio comunale delucidazioni sul progetto di Antonio Cassano di realizzare campi da padel nella valletta del rio del Parroco, ad Albaro. Un'iniziativa ambiziosa ma sulla quale molti cittadini del quartiere hanno espresso preoccupazione: la paura è che si possa danneggiare un'area verde e delicata della città, in prossimità di via Pisa e via Livorno, già soggetta ad allagamenti in passato.

Il consigliere ha parlato del disboscamento messo in atto la scorsa estate nella valletta e non solo: "Il declassamento del rio - ha detto - obbliga l'amministrazione comunale a tombinare quello stesso rio per il deflusso e il decorso delle acque. Quali azioni ha messo in atto l'amministrazione per contrastare il rischio idrogeologico in quella valletta? È emersa la volontà della proprietà di realizzare campi da padel, quali sono le prescrizioni messe in atto dal Comune? Quella è un'area delicata che si allaga, i cittadini sono preoccupati. Possiamo convocare una commissione anche senza la presenza di Cassano, mi interessa la posizione dell'amministrazione".

"Viva lo sport, il padel ma anche la rigenerazione urbana - ha commentato ironicamente l'assessore all'Urbanistica Mario Mascia -. Parliamo di una zona che, quando si sono moltiplicate le segnalazioni ad agosto dell'anno scorso, si presentava come una foresta in ambiente urbano, covo di rifiuti, erbacce, piante infestanti e oggetto di attenzioni dei cinghiali. Abbiamo fatto diversi sopralluoghi, il primo il 12 agosto, insieme alla polizia locale del Medio Levante; il 17 agosto siamo andati con il personale tecnico e un agronomo per verificare quali piantagioni potessero essere oggetto di pulizia e bonifica; il 24 agosto abbiamo fatto integrazioni insieme alla proprietà per verificare quali piante infestanti non fossero soggette all’autorizzazione del Comune per l’eliminazione. Il 2 settembre abbiamo fornito tutta la documentazione al reparto ambientale della polizia locale per monitorare la zona e la sua evoluzione. La pratica che ci è pervenuta il 17 febbraio, due settimane fa, aveva come oggetto un’istruttoria per vagliare la corrispondenza di un progetto rispetto ai limiti e ai requisiti previsti per la ricomprensione nell’ambito di rigenerazione urbana così come previsto dalla legge regionale e accanto ci sarà un’opera di verifica rispetto ai limiti idrogeologici e ambientali".

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