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Cronaca

Macrì: "Se l'osservatorio è politicizzato, non sarà mai l'organismo che tutela i disabili"

Il vigile del fuoco genovese e genitore di un bimbo disabile riferisce di una situazione ancora critica per quanto riguarda le famiglie liguri, in attesa di visite per la valutazione della disabilità o di cure per i bambini

La Regione ha annunciato l'istituzione di un osservatorio sulla disabilità per fare fronte a tutte le problematiche e il presidente e assessore alla Sanità ha ribadito che "esiste la piena disponibilità della Regione a stanziare ulteriori finanziamenti. Infatti abbiamo già stanziato, attraverso Restart Liguria, 2 milioni di euro".

Puntuale è arrivato il commento di Marco Macrì, pompiere genovese e genitore di un bimbo disabile. "Dopo aver letto che per l'ennesima volta il governatore Toti rivende la notizia dei due milioni di euro del piano Restart - dichiara Macrì -, ripropone le assunzioni fatte e come in una televendita parla del faremo, ricordo per dovere di cronaca che in tempo non elettorale a un emittente locale diceva 'é solo un papà è un sindacato di minoranza non confederato'".

"Oggi il vaso di Pandora si é aperto - prosegue Macrì - e si notano al suo interno 2.000 famiglie in Liguria, 1.200 a Genova, senza terapie neuroriabilitative e oltre 600 famiglie in attesa di 104. La 'scelta coraggiosa' di mettere a Cup le visite Npi (Neuropsichiatrica infantile ndr.) ha prodotto rallentamenti e aprire un altro contenitore nelle liste di attesa ha solo spostato il problema in quel contenitore. Se nel privato accreditato si é scesi da 1.246 a 1.070, nei contenitori della Npi dei distretti si é già oltre 100 persone".

"Inoltre ricordo, sempre per dovere di cronaca, che erogare pacchetti di cura e non terapie in continuità di cura fa fare sì numeri ad Asl ma non risolve il problema di ogni singolo bambino - spiega Macrì -. Per quello che riguarda poi la consulta sarebbe il caso che smettessero di fare interessi delle proprie associazioni e guardassero ai cittadini perché non é detto debbano fare parte delle loro associazioni. Se la consulta nasce con il nobile compito di contrastare le disuguaglianze e porre veti, Comune, Regione ed enti facciano il loro compito e non si facciano tirare per la giacca per farlo".

"Da ottobre a oggi hanno prodotto due documenti solo perché sollecitati dal sottoscritto - sottolinea il vigile del fuoco -. La consulta deve andare contro Regione e Comune quando come nel servizio delle Iene il presidente non firma un patto con il collocamento disabili, deve andare contro il Comune quando non trova una modalità per iscrivere i ragazzi con disabilità perché mancano loro le 104, deve andare contro Asl quando i tempi per una visita normata per legge a 30 giorni per l'invalidità viene effettuata a mezzo di documenti e non in presenza oltre 120 giorni dopo".

"Se la consulta é politicizzata e va dove vuole la giunta che governa in quel momento non sarà mai l'organismo che tutela i disabili", conclude.

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