«Giù le mani dal Gaslini», salgono a 40mila le firme contro i tagli all'ospedale

«L’ospedale Gaslini non si tocca»: questo il monito perentorio che arriva dai quasi 40mila persone che nelle ultime 2 settimane hanno messo la loro firma elettronica sotto la petizione lanciata su Charge.org e indirizzata al ministro della Salute, Beatrice Lorenzin.

A scatenare la protesta dei tantissimi genovesi - e non solo, essendo il Gaslini un’eccellenza mondiale nel campo della medicina pediatrica - l’ipotesi che eventuali tagli possano portare alla chiusura di reparti, soprattutto alla luce della polemica delle scorse settimane sulle presunte “manovre” che avrebbero favorito l’assegnazione di finanziamenti pubblici al Bambino Gesù di Roma invece che alla struttura genovese. Un argomento particolarmente sentito, che ha spinto Elena Celeste, creatrice di questa campagna di supporto 2.0, a scendere in campo per difendere la struttura genovese.

«L’ospedale pediatrico Gaslini ha curato e cura tuttora centinaia di bambini liguri e non solo - si legge nella petizione - È un'ospedale all'avanguardia che vanta eccellenze in campo medico: non è giusto che a causa di finanziamenti non equi possa subire tagli o addirittura rinunciare a reparti a danno dei bambini e dei genitori che devono affrontare, oltre a una malattia, anche il danno di un paese diviso e regioni dimenticate».

«Il Gaslini non si tocca, e devono essere dati i finanziamenti necessari perché continui a essere un servizio di eccellenza per il futuro del nostro paese», si conclude la lettera indirizzata la ministro Lorenzin, che punta a raccogliere almeno 50mila firme: un obiettivo sempre più vicino, come dimostrano le moltissime manifestazioni di solidarietà arrivate in meno di un mese.