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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Corte dei Conti indaga su ospedale Galliera: "invito a dedurre" per Bagnasco

L'inchiesta riguarda l'acquisto di un bar e i soldi pagati per acquisirlo. Il locale sorge in un punto in cui dovrebbe sorgere il nuovo ospedale

Indagine della Corte dei Conti sul Galliera, l’ospedale di Carignano di proprietà della curia genovese.

Nei mesi scorsi è stato notificato un “invito a dedurre” al consiglio di amministrazione dell’ospedale, in cui figura anche il cardinale Angelo Bagnasco, ex presidente del Cda, ora sostituito dal nuovo arcivescovo di Genova Marco Tasca. 

L'indagine condotta dalla Guardia di Finanza è partita da un esposto presentato dall’ex consigliera regionale del Movimento 5 Stelle, oggi capogruppo di Il Buonsenso, Alice Salvatore. Come riporta anche Repubblica, la Corte dei Conti indaga sull'acquisto del Bar Bruna, in corso Aurelio Saffi, comprato per oltre 350mila euro. Secondo gli inquirenti, il prezzo pagato (che i vertici dell’ospedale sostengono sia stato finanziato con fondi privati dell’ente ecclesiastico), sarebbe fuori mercato e potrebbe costituire un danno erariale.

Il bar sarebbe stato pagato, secondo Repubblica, 185mila euro, mentre il resto dei soldi sarebbero stati consegnati al titolare come buona uscita: anche sulle modalità di conduzione della trattativa la Corte dei Conti vuole fare luce. Nel progetto del nuovo ospedale, il bar deve essere demolito per allargare la struttura e realizzare il nuovo ingresso.

In totale sono 15 i componenti del cda “invitati a dedurre”: tra loro, oltre a Bagnasco Giuseppe Zampini, presidente di Ansaldo Energia e vice presidente del Cda, Luca Beltrametti, professore di Economia all'università di Genova, il direttore generale del Galliera, Adriano Lagostena, il direttore sanitario Giuliano Lo Pinto, e l'ingegnere Ugo Salerno, amministratore delegato di Rina.

«Tutti i nodi vengono al pettina - è il commento di Salvatore - Il cda del Galliera si intestardì nel voler acquistare a  tutti i costi il bar limitrofo lungo corso Saffi, stimato dagli stessi  periti del Galliera per massimo 185 mila euro e che invece fu  acquistato ancor prima dell’ok a procedere del progetto per 385 mila euro  Il punto è che loro da sempre utilizzano i soldi pubblici, perché il  Galliera è un ospedale pubblico, così come stabilito anche dalla  sentenza del Consiglio di Stato che mi diede ragione nel 2017 contro  l’ospedale che mi negava l’accesso alle informative millantando una  sorta di autonomia “privatistica”. Un diniego fuorilegge dato che come  ospedale pubblico anche il Galliera ha il dovere di sottoporsi a  ispezioni da parte della Regione e dei suoi consiglieri».

«Avendo invece usato soldi pubblici per l’acquisto sovrapprezzo del bar sopracitato - prosegue Salvatore - probabilmente inutile per il progetto, anche in questo caso potrebbe esservi un potenziale danno erariale».

La replica del Galliera

La direzione del Galliera precisa quanto segue: 

  • l'invito a dedurre per presunto danno erariale, relativamente all'acquisto del bar di corso Aurelio Saffi da parte dell'Ente, è stato notificato dalla Procura della Corte dei Conti della Liguria i primi di maggio dell'anno 2019;
  • i soggetti coinvolti dalla notifica hanno prodotto le relative memorie difensive entro i termini stabiliti (22 giugno 2019);
  • in seguito, la Procura della Corte dei Conti ha ritenuto di procedere con l'atto di citazione nei confronti dei  soggetti coinvolti;
  • a causa dell'emergenza sanitaria covid-19, l'udienza fissata dalla Corte dei Conti per il 7 maggio 2020, è slittata al 7 novembre 2020. La Direzione dell'Ente conferma la correttezza del proprio operato.

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