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Sabato, 1 Aprile 2023
Cronaca

Ordinanza anti-smog, cosa prevede e le prime reazioni

La città è stata suddivisa in due aree, la 1 che comprende la zona centrale e la 2 che comprende invece tutto il resto del territorio comunale: le limitazioni scatteranno il primo marzo

Giovedì 23 febbraio il sindaco di Genova, Marco Bucci, ha firmato l'ordinanza anti-smog che entrerà in vigore l'1 marzo 2023 e prevede interventi per prevenire e ridurre l'inquinamento atmosferico in città, a tutela della salute pubblica. La città è stata suddivisa in due aree, la 1 che comprende la zona centrale e la 2 che comprende invece tutto il resto del territorio comunale. In entrambe, dal lunedì al venerdì dalle ore  7 alle 19 è vietata la circolazione ai veicoli privati di categoria emissiva inferiore o uguale a Euro 1 se alimentati a benzina, a ciclomotori e motocicli Euro 0, o Euro 1 se a motore termico a due tempi. La differenza riguarda le auto a diesel (in zona 1 il divieto arriva fino a Euro 3 e in zona 2 si ferma a Euro 2) e poi i veicoli commerciali che non potranno circolare (Euro 1 benzina ed Euro 2 gasolio) in zona 1, ma solo in zona 2. Dal primo luglio 2023, però, finirà la deroga e scatterà il divieto per i mezzi commerciali a gasolio fino a Euro 3 in zona 1. Sono previste eccezioni per determinate categorie di veicoli. (A questo link tutti i dettagli, la mappa con le vie, le deroghe e l'ordinanza completa). 

Firmata l'ordinanza anti-smog: mappa, vie coinvolte, divieti e deroghe

Soddisfatta la Lega che, in una nota firmata dal gruppo comunale, rivendica alcuni meriti: "La Lega si conferma una forza politica responsabile  che non critica, ma propone - si legge -. Le deroghe all’ordinanza anti-smog, che  entrerà in vigore a Genova a partire dal primo marzo, sono il  risultato delle nostre richieste di apportare dei correttivi alla  norma che tenessero conto delle esigenze del territorio. Siamo  riusciti a conciliare la tutela dell’ambiente con la salvaguardia del lavoro e delle esigenze dei cittadini che, in un periodo di crisi  economica come quello che stiamo attraversando, non possono permettersi dall’oggi al domani un esborso notevole per cambiare il  proprio veicolo. Come avevamo chiesto sono state ridefinite le norme  per l’area 1 (quella più interna), con un’attenzione particolare riservata agli artigiani e ai commercianti, categorie con le quali ci  siamo a lungo confrontati. Un doveroso grazie al sindaco Marco Bucci e  all'assessore alla Mobilità e all'ambiente Matteo Campora che si sono  sempre dimostrati disponibili nel voler apportare le modifiche da noi richieste".

Esprime soddisfazione Confesercenti: "Siamo soddisfatti delle modifiche apportate al provvedimento che, sostanzialmente, vedono accolte le nostre richieste e ricalcano le ordinanze in vigore nelle altre città del nord Italia - commenta il direttore provinciale Paolo Barbieri -. È senza dubbio positiva, infatti, la deroga concessa a chi usa il proprio veicolo per lavoro e che, dato lo strettissimo preavviso contenuto nella prima versione del testo, non avrebbe mai potuto regolarizzare la propria posizione per tempo. Andranno comunque definiti, nei prossimi mesi, alcuni aspetti rispetto alla nuova scadenza".

Ordinanza anti smog, "senza 200mila moto Genova sarebbe paralizzata"

Nelle scorse settimane non erano mancate le polemiche anche dal punto di vista politico. Tra le voci critiche c'è il gruppo 'Automobilisti e motociclisti genovesi', il fondatore Giacomo Puppo commenta: "Scettici in partenza, abbiamo comunque atteso il contenuto definitivo e rimaniamo perplessi. Manca una distinzione tra auto e moto, circa 200mila mezzi a due ruote su 590mila abitanti sono un bene per la città di Genova, senza di esse la stessa sarebbe totalmente paralizzata e nessun conducente sceglierà mai di abbandonarle a favore dei mezzi pubblici. Inoltre, il costo ambientale per le moto è infinitamente ridotto e con una campagna rilevante a livello di incentivi, quelle più vecchie potrebbero essere davvero sostituite da nuovi mezzi, anche elettrici. Ma tutto questo viene ignorato. Inoltre ci saranno migliaia di cittadini che per motivi personali e di lavoro hanno bisogno di utilizzare il proprio mezzo, ma che con questa ordinanza verranno travolti e penalizzati sia economicamente che nelle loro abitudini e che non potranno permettersi di cambiare mezzo o demolirlo".

"In aggiunta a tutto questo - spiega il gruppo in una nota -, non abbiamo ancora una metropolitana, parcheggi d'interscambio e infrastrutture tali da consentire di vietare il traffico privato; inoltre l'ordinanza non porterà nemmeno a un processo di sostituzione dei mezzi più inquinanti in favore di quelli elettrici (come tanto decantato e auspicato dai suoi autori)".

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