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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Sestri Ponente / Via dei Costo

Si avvolgeva i cavi di rame intorno al busto per rubarli dalla ditta in cui lavorava

Un operaio di 37 anni arrotondava la sua paga con sistematici furti di rame, piazzati poi sul mercato nero: è stato arrestato

Ha trovato un modo ingegnoso di rubare dall’azienda in cui lavorava ingenti quantità di cavi di rame avvolgendoseli intorno al busto e nascondendoli sotto la maglia per passare inosservato al controllo del personale della vigilanza.

È così che un operaio di 37 anni di origine albanese arrotondava la sua paga: con sistematici furti di rame, piazzati poi sul mercato nero.

L’uomo aveva destato già sospetti poiché non si separava mai dal suo zainetto, che a volte sembrava essere fin troppo pieno per contenere la sola tuta da lavoro e le scarpe. Quando, oltre alle ingenti quantità di rame, sono scomparsi anche attrezzi da lavoro ed altro materiale, la segnalazione è arrivata ai poliziotti del Commissariato Sestri Ponente, che venerdì scorso si sono appostati in abiti civili fuori dalla ditta.

L’operaio è stato visto a metà turno uscire dallo stabilimento, depositare all'interno di una autovettura una borsa piena e poi rientrare. Al termine del servizio, i poliziotti lo hanno fermato e lui ha subito ammesso di avere appena rubato il rame dalla sua postazione lavorativa, alzando spontaneamente la maglietta per mostrare l’incredibile quantità di materiale inguainato (complessivamente 12,5 chili) che avvolgeva il suo corpo. In tasca aveva anche una tenaglia, presumibilmente usata per tagliare gli spinotti identificativi dei cavi di rame. Quello che è stato trovato nella sua autovettura ha confermato che l’uomo quel giorno aveva rubato circa 30 chili di cavi.

La perquisizione si è estesa anche alla sua abitazione dove sono stati ritrovati e sequestrati altri 150 chili di rame, 10 dischi per smerigliare, 39 dischi da taglio, più di 44 filtri per mascherine e 27 guanti da lavoro in pelle.

Parte del materiale è stato riconosciuto di proprietà di due ditte lavoranti all’interno dell’azienda; sono in corso accertamenti per verificare ammanchi di altre ditte subappaltate.

In evidente flagranza di reato, il cittadino albanese è stato arrestato, processato per direttissima e sottoposto a misura cautelare.

L’azienda ha avviato la procedura per il suo licenziamento.

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