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Cronaca

Giallo di via Bertuccioni, chiuse le indagini: 38enne accusata di due omicidi e maltrattamenti

Per la procura Giulia Stanganini ha ucciso il figlio di tre anni e poi, qualche mese dopo, anche la madre, facendone a pezzi il corpo e denunciandone poi il suicidio. Gli investigatori della Squadra Mobile, però, non ci hanno mai creduto

Due omicidi, occultamento di cadavere e maltrattamenti in famiglia: sono le accuse cui deve rispondere Giulia Stanganini, 38 anni, accusata di avere ucciso il figlio di tre anni e la madre, la 63enne Loredana Stupazzoni, per poi smembrarne il corpo per liberarsene più facilmente.

La procura ha chiuso le indagini nei giorni scorsi, proseguendo l'iter giudiziario di una vicenda che ha contorni davvero oscuri. I fatti vanno dal novembre del 2019, mese in cui morì il figlio della donna, all’aprile del 2020, quando Stanganini si presentò in questura per denunciare di avere trovato la madre morta nel suo appartamento di via Bertuccioni, a Marassi: all’arrivo della polizia, il corpo di Stupazzoni, ex bidella, era contenuto in sacchi neri disseminati per casa.

La figlia aveva sempre sostenuto di avere trovato la madre - con cui viveva dalla morte del figlio - impiccata in casa e di essere stata presa dal panico: da qui la decisione di non denunciare e provare a liberarsi del cadavere facendolo a pezzi. I successivi accertamenti, però, avevano portato alla luce dettagli inquietanti non solo sulla morte della 63enne, ma anche su quella del figlioletto di tre anni.

La morte del bambino era stata inizialmente archiviata come naturale, ma quanto accaduto alla madre di Stanganini, e alcune dichiarazioni fatte dalla donna, hanno messo gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dal dirigente Stefano Signoretti, in allarme: troppi dettagli non chiari in quelle due morti a pochi mesi di distanza, sospetto il decesso di un bambino di tre anni, macabro e bizzarro l’atteggiamento di quella figlia che dopo avere trovato la madre impiccata ne aveva fatto a pezzi il corpo per poi andare in questura perché “non riusciva a finire”.

I risultati delle indagini avevano convinto la procura prima del fatto che Stanganini abbia ucciso il figlio soffocandolo con un cuscino, e poi che abbia ucciso anche la madre. Forse proprio perché la madre sapeva quando accaduto al nipotino, perché disperata lo ripeteva tra le mura di casa e accusava la figlia, che di contro, stando agli accertamenti portati avanti, la minacciava e la maltrattava, la picchiava e le rubava soldi. Sino al terribile epilogo.

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