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Cronaca

Omicidio Molassana, Guido Morso attende (ai domiciliari) l'udienza preliminare

In attesa della prima udienza del processo che lo vede accusato dell'omicidio di Davide Di Maria, Guido Morso ha potuto festeggiare il suo compleanno a casa dopo che gli sono stati concessi gli arresti domiciliari

Venerdì 28 luglio è fissata l'udienza preliminare del processo che vede alla sbarra Guido Morso, il padre Vincenzo, Christian Beron e Marco N'Diaye dopo che il pubblico minisero Alberto Lari ha chiesto il rinvio a giudizio per i quattro, coinvolti, a vario titolo, nella morte di Davide Di Maria, avvenuta nell'appartamento di N'Diaye a Molassana.

L'arma del delitto, un coltello, non è mai stata ritrovata e questo rende più difficile incastrare l'assassino. In più sotto le unghie della vittima è stato trovato il dna di Marco Mor N'Diaye, elemento su cui punta la difesa di Guido Morso per scagionare il suo assistito. Nel frattempo il 35enne ha potuto festeggiare il suo compleanno a casa dopo che gli sono stati concessi gli arresti domiciliari.

Resta in carcere invece N'Diaye, accusato insieme agli altri di rissa aggravata. Per il pm l'autore materiale del delitto è Guido Morso, ma non sarà facile dimostrarlo senza l'arma del delitto. Subito dopo essersi consegnato ai carabinieri, Guido aveva ammesso di avere usato una pistola; ma il proiettile si andò a conficcare dentro un mobile, senza raggiungere Davide Di Maria.

La ricostruzione degli inquirenti

Sabato 17 settembre nell'appartamento, per un incontro chiarificatore fissato con il solo Guido Morso, ci sono Di Maria (legato mani e piedi con delle fascette da elettricista), N'Diaye nel ruolo di mediatore (nonché affittuario dell'abitazione) e Beron, che insieme gestiscono il giro di spaccio che li ha portati a indebitarsi con i Morso. All'appuntamento però si presenta anche Vincenzo, e nel giro di pochi attimi la situazione degenera: N'Diaye li accoglie (stando a quanto raccontano padre e figlio) pistola in pugno, Vincenzo estrae quella che gli investigatori sono certi sia la sua, i due ingaggiano una lotta furiosa che si estende anche a Guido e Di Maria. Le pistole cadono a terra, poi spunta il coltello, con cui Guido colpisce al cuore il 28enne, che si accascia sulle scale del pianerottolo, e poi si accanisce su N'Diaye, che spinge a terra il padre, e colpisce anche lui. 

Infine la fuga, mentre i vicini, terrorizzati, chiamano la polizia. Nell'appartamento rimangono Beron, centrato da un colpo in pieno viso sferrato da Guido Morso, N'Diaye, ferito in modo non grave, e il corpo senza vita di Davide Di Maria.

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