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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Via delle Fabbriche

Donna uccisa a Certosa, fermato il marito: «L'ho ammazzata io»

Javier Napoleon Pareja Gamboa, 52 anni, è stato individuato mentre vagava ubriaco e con gli abiti ancora sporchi di sangue per le vie di Voltri

Vagava per le vie di Voltri ubriaco, con gli abiti ancora sporchi di sangue e l'aria distrutta: si è conclusa così, poco prima delle 3 della notte tra lunedì e martedì, la latitanza di Javier Napoleon Pareja Gamboa, l’operaio edile di 52 anni dell’Ecuador ricercato dai carabinieri perché sospettato di aver ucciso la 46enne Angela Jenny Coello Reyes.

A individuarlo e bloccarlo sono stati gli uomini dell’Ufficio Prevenzione Crimine e del reparto Prevenzione Crimine della questura di Genova, che lo hanno notato aggirarsi per via delle Fabbriche, fermato e subito riconosciuto. Già da domenica, infatti, il suo identikit era stato diramato agli agenti in costante presidio sul territorio, e il controllo di lunedì notte ha dato i frutti sperati.

Stando a quanto ricostruito, Gamboa avrebbe inizialmente provato ad allontanarsi alla vista delle volanti, ma gli agenti, riconoscendolo, lo hanno immediatamente bloccato. La confessione sarebbe arrivata praticamente subito: "Nena", come era conosciuta dagli amici che si preparavano a festeggiare i suoi 40 anni il prossimo 25 maggio, sarebbe stata uccisa durante l'ennesima lite per gelosia. «Mi tradiva, abbiamo litigato e non ci ho visto più: ho preso un coltello e l'ho uccisa», ha farfugliato confuso il 52enne ai poliziotti.

Accompagnato in questura, è stato portato in mattinata in tribunale dove è stato sottoposto a interrogatorio da parte del pubblico ministero, Gabriella Marino, dagli investigatori della Squadra Mobile della polizia e dai carabinieri, che nei giorni scorsi hanno raccolto prove e indizi a suo carico. Ancora in stato confusionale, è stato necessario chiamare un interprete per raccogliere le sue dichiarazioni, rilasciate in un misto di spagnolo e italiano. La convalida del fermo è arrivata nel primo pomeriggio, mentre in mattinata il pm ha affidato al medico legale Francesco Ventura l'incarico di eseguire l'autopsia sul corpo della vittima.

Gamboa già in passato aveva aggredito la moglie: nel 2004, sempre per motivi di gelosia, le si era scagliato contro con un coltello, ferendo lei e la madre e scappando poi in Spagna per trovare riparo da alcuni parenti. Proprio alla luce del precedente, i parenti e gli amici di Angela Jenny avevano lanciato un appello nei giorni scorsi su Facebook condividendo la foto di Gamboa e chiedendo di tenere d'occhio soprattutto il confine spagnolo.

La famiglia: «La vera battaglia inizia ora»

«Siamo soddisfatti dell’esito della vicenda, tenendo sempre conto delle tragiche circostanze in cui la famiglia si trova dopo questo barbaro delitto - ha confermato a Genova Today l’avvocato della famiglia di Angela Jenny Coello - La magistratura e le forze dell’0rdine hanno agito in maniera rapida e tempestiva, e la confessione sembra definire il caso in materia di responsabilità. La vera battaglia, però, inizia ora: l’impegno della famiglia sarà quello di garantire un processo veloce, che conduca a una condanna esemplare per un uomo che per anni ha usato violenza contro la moglie e anche contro la suocera».

«Nel gennaio 2017 la signora Coello era stata massacrata di botte - prosegue Gallo - per lungo tempo ha subito violenze fisiche e psicologiche. Siamo sollevati che questa “carriera” sia stata interrotta, e che quest’uomo non possa più fare del male a nessuno, speriamo per lungo tempo. La famiglia resta ovviamente distrutta, anche alla luce del fatto che il delitto sia avvenuto nel giorno del compleanno della mamma della signora Coello, fattore che aggiunge dolore al dolore».

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