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Cronaca

Omicidio di Borzonasca, il complice di Mario Rossi tenta il suicidio in cella

Mario Ubaldo Caldaroni, il 50enne accusato di complicità nell'omicidio di Giovanni Lombardi, ha tentato di impiccarsi in cella con un lenzuolo. Salvato dagli agenti della penitenziaria, potrebbe essere trasferito in un altro carcere

Ha tentato di togliersi la vita impiccandosi nella sua cella con un lenzuolo Mario Ubaldo Caldaroni, il 50enne detenuto nel carcere di Marassi con l’accusa di complicità nel delitto di Giovanni Lombardi, avvenuto lo scorso sabato nell’entroterra di Chiavari.

L’uomo, detenuto in isolamento, è stato salvato dagli agenti della penitenziaria che lo stavano sorvegliando proprio nel timore di gesti estremi. Caldaroni era stato arrestato lo scorso sabato insieme con il gangster sessantenne Mario “Marietto” Rossi, accusato di essere l’esecutore materiale dell’omicidio del corriere della droga Giovanni Lombardi, e con Cosimo Salvatore Catalfamo, 52 anni, anche lui in carcere con l’accusa di complicità nel delitto.

Intanto il pm Alberto Lari, a capo dell’indagine, ha emesso un provvedimento urgente con cui ha chiesto che tutti gli arrestati per il delitto di Borzonasca vengano trasferiti in altre carceri per timore di rappresaglie da parte di Giacinto Pino, identificato come vero bersaglio di Rossi nella lotta alla conquista della piazza di spaccio che lo scorso sabato ha portato all’uccisione di Lombardi. Pino è accusato di detenzione e cessione di due chili di cocaina, la stessa che il 40enne doveva consegnare a Rossi durante l’incontro in località Levaggi.

Proprio oggi il gip Annalisa Giacalone ha interrogato Pino in carcere, stabilendo poi la misura cautelare in cella alla luce dei gravi indizi di colpevolezza.

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