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Cronaca

Nodo ferroviario, lavoratori in marcia su Regione e Comune

La manifestazione è stata organizzata per protestare contro la decisione, da parte del consorzio Fer.Gen, di licenziare 100 dipendenti dopo la rescissione del contratto da parte della stazione appaltante

«Pane e lavoro»: reggendo questo striscione e sventolando bandiere, questa mattina i lavoratori del nodo ferroviario ferroviario di Genova hanno dato vita a un corteo arrivato davanti alla sede del consiglio Regionale, in via Fieschi, per protestare contro la decisione del consorzio Fer.Gen di licenziare 100 dipendenti dopo la rescissione del contratto da parte della stazione appaltante Italferr.

L’appuntamento era alle 9.30 in piazza De Ferrari, da dove i manifestanti si sono diretti verso via Fieschi: a esacerbare i toni della protesta, il fatto che l’opera sia stata già finanziata con oltre 620 milioni di euro, ma al momento non possa contare sulla manodopera necessaria per portare avanti i lavori.

La richiesta dunque è quella di un intervento da parte della Regione e del Comune (dove il corteo si dirigerà nel pomeriggio, per partecipare al consiglio Comunale) affinché invitino i rappresentanti di Italferr ad aprire un tavolo di confronto per far sì che nessun lavoratore venga lasciato a casa nel caso in cui sia organizzata un’altra gara.

«Il nodo di Genova – potenziamento infrastrutturale Genova Voltri – Genova Brignole - è un importante progetto strategico del Piano di Priorità degli investimenti di RFI per la realizzazione dei nodi urbani ed eliminazione dei “colli di bottiglia” - fanno sapere Fillea Cgil, Filca Cisl, Feneal Uil - L’opera è fondamentale per separare i flussi di traffico passeggeri a lunga percorrenza e merci da quello metropolitano regionale tra Voltri e Brignole».


 

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