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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Genovese imprigionato a Bali, la Regione chiede al Governo d'intervenire

Il consiglio regionale ha approvato all'unanimità un ordine del giorno relativo alla vicenda di Nicola Di Santo, 35 anni, imprigionato da oltre sette mesi nei sotterranei del commissariato Polsek a Kuta, a Bali

Governo, ministero degli Esteri e corpo diplomatico italiano si attivino immediatamente per garantire l'incolumità di Nicola Di Santo, 35enne genovese detenuto in Indonesia da oltre sette mesi e "sottoposto a trattamenti inumani e degradanti". Lo chiede all'unanimità il Consiglio regionale della Liguria, nella seduta di martedì 21 giugno, approvando all'unanimità un ordine del giorno 'fuori sacco', presentato dal capogruppo di Linea condivisa, Gianni Pastorino.

"Nicola Di Santo è detenuto dall'11 novembre scorso nei sotterranei del commissariato Polsek a Kuta, Bali - ricostruisce la vicenda il consigliere - è accusato di essere il mandante di una rapina commessa ai danni di un ex socio, mentre gli esecutori non sono mai stati arrestati. E' stato sottoposto a vere e proprie torture fisiche e psicologiche: il padre denuncia che il figlio nei primi giorni della detenzione sarebbe stato riempito di botte e addirittura ustionato con accendini e sigarette".

In questi mesi, prosegue Pastorino, "ha perso 12 chili ed è in preda a febbre e continue infezioni. Non ci risulta che la Farnesina abbia preso in carico la questione, anche se è stata portata all'attenzione in Parlamento dal senatore Gregorio De Falco. È una cosa gravissima che evidenzia la violazione del diritto internazionale. Torture e maltrattamenti che evidenziano un quadro giuridico incerto, in un Paese che si dice democratico".

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