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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Allerta neve, Trenitalia rimborsa solo chi non ha viaggiato. E scoppia la polemica

L'azienda ha annunciato che rimborserà i biglietti non timbrati emessi tra l'1 e l 3 marzo: nulla di fatto per chi era su treni che hanno accumulato ritardo, o per i pendolari in possesso di abbonamento

A una settimana dall’ondata di gelo che ha paralizzato i trasporti in Liguria, Trenitalia risponde alle polemiche sui lunghissimi ritardi e sulle cancellazioni (previste dal Piano Neve) promettendo il rimborso dei biglietti. A patto che non siano stati utilizzati: è la comunicazione diramata dall’azienda nelle ultime ore, che ha inevitabilmente scatenato polemiche soprattutto tra i pendolari.

Come chiedere il rimborso

«In seguito alle avverse condizioni meteo dei giorni scorsi, che hanno comportato modifiche alla normale circolazione ferroviaria, Trenitalia ha disposto il rimborso integrale per tutti i biglietti di corsa semplice regionali non utilizzati, che hanno come origine e/o destinazione qualsiasi stazione della regione Liguria validi dall’1 al 3 marzo 2018», si legge in una nota. La richiesta va presentata entro domenica 11 marzo 2018 presso le biglietterie e le agenzie di viaggio che hanno emesso il biglietto, oppure scrivendo alla Direzione Regionale Liguria all’indirizzo rimborsi.drli@trenitalia.it allegando il biglietto originale (tagliando cartaceo o stampa del PDF se si tratta di un biglietto elettronico).

Trenitalia ha sottolineato la necessità di adottare il piano d’emergenza neve (che ha comportato, tra le altre cose, la cancellazione dei treni su diverse tratte e l’istituzione di bus sostitutivi) alla luce dell’allerta neve, ricordando che «fatto salvo gli allungamenti dei tempi di percorrenza dei bus e dei treni, inevitabilmente influenzati dalle condizioni meteo, non si sono registrati arresti di treni in linea». 

Che, tradotto in parole povere, significherebbe che nessun treno è stato cancellato durante la corsa. Ma sono stati tantissimi quelli che neppure sono partiti, o hanno accumulato ritardi sino a 200 minuti, lasciando il capoluogo ligure di fatto isolato per ore e migliaia di viaggiatori costretti ad attendere al freddo in stazione o sulle banchine, oppure su treni già partiti bloccati dal cosiddetto “gelicidio” e in attesa di essere recuperati dai bus sostitutivi.

Pendolari in rivolta

Proprio alla luce delle condizioni meteo e del blocco dei trasporti, gli scorsi 1 e 2 marzo in molti avevano rinunciato a viaggiare, non timbrando neppure il biglietto: saranno loro a poter chiedere i rimborsi. Nulla di fatto invece per i pendolari in possesso di abbonamento, i primi a protestare per i disservizi e per la reazione di Trenitalia.

«I disagi dovuti al gelicidio e alla neve che si sono registrati la scorsa settimana sono imputabili esclusivamente ad alcuni gap infrastrutturali della rete ferroviaria - è stata la replica dell’assessore regionale ai Trasporti, Gianni Berrino, interpellato sull’argomento - Con il presidente Toti abbiamo seguito costantemente la situazione di emergenza: personalmente ho monitorato le condizioni delle linee dalla centrale operativa di Genova-Trasta lo scorso venerdì. Tirare in ballo il contratto di servizio con Trenitalia per denunciare i disagi dovuti all’ondata di gelo che si è abbattuta sul Nord Italia e sulla Liguria è assolutamente fuorviante e pretestuoso». 

Il riferimento è alla nota diffusa da Comitato Pendolari Levante Ligure, WWF-Italia-Liguria, Comitato Pendolari Valle Stura ed Orba e Comitato Pendolari Savona-Genova: «Col nuovo contratto di servizio, Trenitalia si è impegnata a un rinnovo consistente del materiale rotabile, come non accadeva da decenni in Liguria, e a investimenti per 600 milioni di euro. La sottoscrizione del nuovo contratto è il frutto di un lungo lavoro di dialogo con Trenitalia, nel pieno interesse dei liguri e porta risultati che da anni i cittadini aspettavano. Nessuno ha la bacchetta magica per risolvere i problemi e mai è stato dichiarato che, in un colpo solo, potessero essere cancellati possibili disagi in caso di situazioni emergenziali come quelle verificatesi la scorsa settimana».

Tutti contro i Frecciarossa

Ulteriore rabbia tra i pendolari hanno suscitato le modifiche agli orari dei treni che percorrono la tratta Genova - Milano per l'introduzione del Frecciarossa Genova - Venezia  in circolazione dal 15 marzo: partenza da Brignole alle 6.58, arrivo a Milano ore 8.45 e a Venezia Santa Lucia alle 11.10. Il ritorno è previsto alle alle 15.50 da Venezia, con arrivo a Milano alle 18.25 e a Brignole alle 20.03. Conseguenza diretta, 9 treni subiranno modifiche agli orari per consentire il passaggio dei due Fracciarossa. In particolare: 

- l’Intercity notte Salerno - Torino Porta Nuova, con modifica alle fermate a Brignole (6.43) e Principe (6.52). 

- l’ Intercity 500 e 519 Torino - Genova

- i regionali 2165 Milano Centrale - Arquata Scrivia, 2193 Milano - Brignole, 2527 Torino - Genova, 21071 Voltri - Nervi, 24569 Albenga-Genova Brignole e 21076 Nervi - Brignole.

«L’arma che distrugge, togliendo un pezzo di vita, si chiama stupro: è quello che subiranno dal prossimo 15 marzo tutte le persone che dovranno da semplici pendolari subire ogni giorno con l’inserimento del Frecciarossa - tuonano le associazioni - Un treno dal quali i pendolari sono esclusi come cani rognosi per volere della Regione Liguria, un treno farlocco da 98 minuti per pochi privilegiati che forzatamente penetrerà tracce già al limite, lasciando una lunga scie di conseguenze infauste sulla Genova Milano»

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