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Cronaca Nervi / Via Giovanni Caboto

Una spiaggia nel porticciolo di Nervi, il progetto di Italia Nostra

Ecco il progetto di riqualificazione presentato al sindaco Bucci da Italia Nostra insieme a Legambiente, comitato Amici della baia di Nervi e associazioni sportive

Nel processo di riqualificazione della Baia di Nervi, Italia Nostra Genova, Legambiente Liguria Onlus, le associazioni canoistiche e sportive di Nervi (Canoaverde Genova, Canoa Club Nervi ASD, ASD Centro Kayak Canoa, Genova Canoa Club 1970, Kayak Canoa Clan, Corsi di Canoa Genova Kriminalkayak, Scuola Canoa Kayak Lo Scalo, Salvamento Nervi e Diving Nervi Itc) e il comitato Amici della Baia del Porticciolo di Nervi chiedono interventi che restituiscano alla cittadinanza - residenti, turisti, pescatori, diportisti, sportivi - questo luogo magico in tutta la sua bellezza, senza cementificazioni e costose infrastrutture, ma rimediando ai guasti del passato attraverso una rinaturalizzazione del sito.

Ciò anche alla luce dei gravissimi danni che la mareggiata del 28 ottobre ha inferto alle opere a mare, nonché ai fabbricati, alle infrastrutture, ai manufatti che affacciano sul mare, alle abitazioni di diverse insenature, ai natanti ricoverati a terra ovvero ormeggiati nei porti turistici. Tali devastazioni dipendono certamente da eventi “naturali”, la cui violenza tende a crescere e a farsi sempre più frequente, ma anche dalle scelte dell’uomo, che incautamente ha spesso sottovalutato la forza distruttiva delle precipitazioni atmosferiche, del vento e del mare.

Nella visione del recupero del Porticciolo che si propone, pertanto deve essere portata costante attenzione, in primo luogo, alla sicurezza e, immediatamente a seguire, al miglioramento della qualità delle acque e alla possibilità di accesso al mare libero per tutti, senza privilegiare nessuna categoria di utilizzatori.

In particolare, le sottoscritte associazioni chiedono che tutte le aree a terra vengano risistemate con la cura e la qualità che meritano e che:

  1.  non venga realizzato un porto turistico, ma la baia mantenga le sue caratteristiche di porticciolo, ovvero approdo protetto per piccoli natanti tirati in secco con ormeggi solamente temporanei;
  2. non vengano quindi realizzati né la piccola darsena, né l’ampliamento del piazzale previsti dal progetto presentato dal Comune. Piuttosto siano previste migliorie per una ottimale fruizione;
  3. la piscina Mario Massa venga demolita e al suo posto venga ampliato lo specchio acqueo e ripristinata la preesistente spiaggetta, in modo da consentire un’armoniosa discesa a mare;
  4. la nuova piscina di Nervi venga realizzata a norma e omologata per le competizioni sportive in altro sito idoneo sotto tutti i profili, compresi quelli ambientali e paesaggistici;
  5. venga difesa e ampliata la spiaggia esistente e venga lasciato libero da ormeggi la maggior parte dello specchio acqueo per consentire lo svolgimento di corsi e allenamenti delle società sportive;
  6. vengano adottati tutti gli interventi per migliorare la qualità delle acque così da rientrare nei limiti di una potenziale balneabilità e comunque consentire che tutte la attività che si svolgono a contatto con il mare si svolgano in un ambiente idoneo e salubre.

La storia del porticciolo di Nervi

La Baia di Nervi (detta in dialetto 'Giazza' con il significato di spiaggia sabbiosa), posta alla foce del Torrente Nervi, era fin da epoca remota un’insenatura delimitata a Nord da una spiaggia (da cui il nome), a Est e ad Ovest da irta e strapiombante scogliera. Documenti storici attestano che la spiaggia era stata utilizzata da sempre come base per barche da pesca e che nella rada, ancora nel diciannovesimo secolo, ancoravano navigli per il trasporto di merci varie (prevalentemente granaglie).

Nei primi anni del 1900, addossata alla scogliera del lato Ovest, venne costruita una banchina per lo sbarco dei cereali destinati alla lavorazione nei numerosi mulini allora esistenti a Nervi. Nel ridosso creato dalla banchina si formò una piccola spiaggia sotto la scogliera (documentata da una fotografia del 1915).

Per gli inconvenienti determinati dalla costruzione della banchina, che incanalava le onde verso le case, fu necessario intervenire nel 1920 con opere a protezione dell’abitato. Venne quindi realizzata (1930) una diga lunga circa 110 metri.

Nella stessa epoca venne edificato il piazzale-banchina lungo tutto il lato Ovest della baia, fino a ricongiungersi con la diga. Successivamente, vennero demoliti gli ultimi 30 metri verso la congiunzione con la diga, si ripristinò la preesistente spiaggetta e il piazzale-banchina assunse così la forma con la quale è giunto fino al secondo dopoguerra.

La documentazione fotografica di quegli stessi anni evidenzia pertanto l’esistenza di due spiagge: quella in fregio all’abitato, delimitata ad Ovest dal nuovo piazzale e ad Est dalla foce del torrente Nervi e quella più piccola (sul lato Ovest della baia), delimitata dal fronte Sud dello stesso piazzale e dal molo foraneo. Quest’ultima appare nelle foto d’epoca utilizzata come scalo di alaggio delle barche dei pescatori e come spazio per la balneazione.

Il descritto assetto della baia, che ha complessivamente mantenuto nel tempo la prevalente funzione di approdo e ricovero per piccole barche da pesca, permarrà sostanzialmente invariato fino all’edificazione nel 1963 della piscina intitolata a Mario Massa, impianto che venne realizzato nell’area posta fra il fronte Sud del piazzale e il molo foraneo, con sacrificio della preesistente spiaggetta e di parte dello specchio acqueo del Porticciolo. Per la protezione della piscina vennero realizzate ulteriori opere a mare. La piscina, tuttavia, anche per problematiche derivanti dal sito in cui venne costruita, subì ripetuti danni dalle mareggiate e cessò di essere utilizzata fin dal 2012.

Previsioni per la riqualificazione dell'area

Attualmente la baia è oggetto di rinnovata attenzione sotto il profilo progettuale. Il Comune di Genova - Genoa Municipality ha deliberato nel maggio scorso uno studio di fattibilità tecnica ed economica mirante alla demolizione del manufatto della piscina Mario Massa e alla riqualificazione del Porticciolo mediante la realizzazione - nell’area ottenuta dall’eliminazione del fabbricato - di una darsena, di un’estensione del piazzale e dello sviluppo di un percorso per raggiungere il moletto d’imbarco (posto in testata alla diga foranea), del quale sarebbe previsto un ampliamento.

Altre ipotesi oggi allo studio vedrebbero l’utilizzo della baia come porto turistico e dell’asta terminale del torrente come porto canale, con conseguente necessità di realizzazione di ulteriori opere a mare per la protezione dello specchio acqueo interno, nonché di dragaggi del fondale del porticciolo e di riassetto del tratto di torrente dalla foce fino al “ponte romano”. Il moletto per l’ormeggio del battello turistico di linea verrebbe posizionato diversamente e allungato verso sud.

I fruitori della baia e le loro esigenze

Nell’esame delle diverse opzioni non si possono non tenere in conto le esigenze in campo, che, per ragioni diverse, direttamente o indirettamente, si riferiscono al porticciolo. La prima esigenza è quella di tutela dello splendido paesaggio che, unitamente al clima particolarmente mite, ha fatto di Nervi già da diversi secoli una località di grande interesse turistico e residenziale, celebrata da scrittori e poeti.

Il paesaggio della baia è attualmente tutelato sia ai sensi degli artt. 136 e 142 del Codice dei beni culturali e del paesaggio, che in quanto appartenente alla categoria delle “bellezze d’insieme” di cui al già citto art. 136, lett. c) e d).

Il sito è, inoltre, ricompreso nel Piano Territoriale Paesistico di Nervi Sant’Ilario adottato nel 1953, nonché nel Piano Territoriale Paesistico Regionale, che classifica l’area come “Immagine Urbana” al pari di Boccadasse, Camogli, Portofino, ecc.

E' però evidente a chiunque, esaminando le immagini storiche della baia, che tutti gli interventi susseguitisi dai primi del ’900 ad oggi hanno via via pregiudicato la particolare bellezza della baia e del suo borgo, quale si presentava fino ad allora. Particolarmente peggiorativi sono stati quelli degli anni ’30 (piazzale e diga) per giungere a quello, decisamente devastante, della costruzione della piscina nel 1963 con successiva (1975) copertura pressostatica. È sufficiente il confronto delle immagini fotografiche del “prima” e del “dopo” per rendersi conto dello scempio rappresentato da quell’impianto per un luogo incantevole quale era la baia di Nervi. Né le esigenze di sport e socializzazione potevano allora e, a maggior ragione oggi, giustificare una simile operazione proprio in quel sito, quando erano disponibili ben altre soluzioni che salvaguardavano ambiente e paesaggio.

Detto ciò, occorre indubbiamente tenere conto anche della giusta esigenza, da molti rappresentata, che il Levante cittadino venga dotato di una piscina idonea a tutti gli sport natatori e alle relative competizioni, esigenza che la Civica Amministrazione mostra di voler soddisfare. Al riguardo non può che ribadirsi la necessità che la realizzazione della nuova piscina avvenga in un diverso sito, nel pieno rispetto dell’ambiente e del paesaggio.

Altre esigenze di cui tenere conto (senza stabilire ordini di priorità) sono quelle dei residenti, quelle delle attività commerciali presenti nel borgo che si affaccia sulla baia, quelle dei pescatori dilettanti e professionali, quelle dei canoisti, quelle dei diving e quelle degli altri cittadini e turisti che si recano a Nervi.

Esigenza comune per tutti è di avere nel Porticciolo una buona qualità delle acque. Occorre per ciò monitorare la situazione e intervenire sul lungo periodo per ridurre costantemente i livelli di inquinamento esistenti. Per favorire il ricambio delle acque andrebbero ripristinati i passaggi originariamente presenti nella diga foranea.

Nei limiti dei temi di cui ci occupiamo con il presente documento, le esigenze dei residenti e dei commercianti (che certamente potrebbero non coincidere fra loro sotto altri aspetti), possono ritenersi indirettamente soddisfatti attraverso la tutela del paesaggio e dell’ambiente della baia: sarà certamente migliore la qualità della vita (per gli uni) e diverranno più elevati i profitti (per gli altri) se la baia recupererà, almeno in parte, il suo originario splendore.

I pescatori hanno esigenza di un approdo sicuro, di uno scalo dove alare e varare le imbarcazioni e di un luogo comodo e sicuro dove ricoverarle. Va senz’altro tutelato l’attuale utilizzo del piazzale-banchina per il rimessaggio delle barche anche perché la loro presenza ha da sempre caratterizzato l’immagine della baia. Va tutelata parimenti l’attività delle società di diving che operano a Nervi. Le Associazioni Canoistiche (che con 7 società e oltre 800 iscritti sono attive tutti i mesi dell’anno e rappresentano i più numerosi fruitori del Porticciolo) non necessitano di costose e particolari infrastrutture, ma chiedono una semplice riorganizzazione dell’accesso al mare attraverso la spiaggia e lo scalo, con aree dedicate che permettano di scendere in acqua in sicurezza senza interferire con le operazioni di alaggio dei natanti tramite verricello. In queste aree sarebbero utili punti acqua per risciacquare kayak e attrezzature.

Si deve considerare inoltre che nello specchio acqueo libero e alla foce del torrente, vi sono le condizioni ideali per i corsi e allenamenti delle varie specialità di kayak/canoa (slalom, polo, kayak mare ecc.) e di salvamento con tavole: questa possibilità d’utilizzo va assolutamente mantenuta. È bene rimarcare che quella dei canoisti è una presenza discreta, silenziosa e non inquinante, che genera anche una interessante attività economica. Kayak, canoe e tavole non occupano spazi pubblici e il rimessaggio avviene in magazzini privati, fuori della vista, che i diversi club hanno in locazione.

I cittadini non residenti e i turisti certamente si recano a Nervi per il clima, per godere delle bellezze monumentali e paesaggistiche del luogo, nonché per la suggestione del suo mare. Fondamentali obiettivi, dunque, da perseguire, relativamente alla migliore fruizione della baia da parte dei visitatori, sono: tutelare il paesaggio, favorire un più agevole rapporto con il mare, ora lontano per l’altezza delle banchine e del molo, e migliorarne la qualità delle acque.

Tutto ciò premesso, le sottoscritte associazioni dicono basta al cemento sulla baia, basta ai soldi pubblici buttati. L’occasione della demolizione della piscina non deve trasformarsi nell’avvio di altri progetti che portino a deturpare con nuovo cemento il paesaggio della baia, a realizzare opere inutili, offerte alla distruzione da parte del mare, che tende a riprendersi i suoi spazi, e a sacrificare tutte le descritte esigenze.

I progetti in corso, osservazioni e proposte

Ci opponiamo, in particolare, alle nuove costruzioni previste nello studio di fattibilità approvato dalla Giunta del Comune il 24 maggio 2018. Tale progetto prevede, infatti, che alla demolizione della piscina Massa e al ripristino dello stato dei luoghi a conformazione analoga agli anni ’60 segua la “risistemazione dell’area” e la realizzazione di opere a mare.

La risistemazione dell’area consisterebbe nella realizzazione di una piccola darsena con ampliamento dello scalo di alaggio (specchio acqueo di circa m 30x18 per complessivi mq. 461) ed estensione del piazzale. Verrebbero realizzati nuovi gradoni in cemento dalla quota del piazzale verso il mare fino ad una quota di oltre 1,5 metri sul livello dell’acqua. Si ipotizza che lo specchio acqueo ad Est del piazzale venga dotato di pontili galleggianti (stagionali?) per l’ormeggio di natanti. Qualcuno desidererebbe addirittura trasformare in banchina la spiaggia esistente! Le opere a mare consisterebbero nell’allargamento e allungamento del moletto d’imbarco per l’ormeggio del battello turistico di linea.

Le sottoscritte associazioni, nel plaudere alla progettata demolizione della vecchia piscina, chiedono, con assoluta priorità, che la “riqualificazione” del sito sia realizzata consentendo alla natura di ripristinare la preesistente spiaggetta alla radice del molo (cosa che comporterebbe anche una grande economia di spesa) che ristabilirebbe un armonioso punto di contatto fra mare e terra per tutti coloro che fruiscono del Porticciolo (contatto oggi mancante in buona parte del perimetro della baia) e che sarebbe di ausilio a mitigare la furia del mare, assorbendone il moto ondoso. I pescatori, in particolare, potrebbero utilizzare la spiaggia come sempre avvenuto nel passato, per l’approdo e il ricovero temporaneo delle piccole barche da pesca.

La ricreata spiaggetta, infine, assorbirebbe parte della risacca, particolarmente rilevante nello specchio acqueo del porticciolo in costanza deiventi dei quadranti meridionali.

Al contrario, la piccola darsena e l’ampliamento del piazzale costituiscono invece opere alternative rispetto alla rinaturalizzazione del sito, con nuova cementificazione e conseguente pesante impatto sul paesaggio, che ostacolerebbero il rapporto diretto con il mare di tutti i fruitori della baia e non consentirebbero tutte le attività (approdo e temporaneo ricovero di piccole imbarcazioni, alaggio e varo di canoe e kayak) e opportunità (es. godimento della spiaggia da parte di famiglie, giochi di bimbi, ecc., indipendentemente dalla balneabilità dello specchio acqueo) legate alla presenza della spiaggetta.

No al porto turistico

Considerato che la baia a causa della presenza della diga tende ad insabbiarsi, il porto turistico richiederebbe periodici dragaggi (non risulta esservi uno studio al riguardo) dal costo elevatissimo, costo che, essendone improponibile la ripartizione fra i pochi fruitori degli ormeggi, sarebbe riversato a carico della fiscalità locale, con il risultato che tutti i cittadini sarebbero tenuti a pagare costi “salatissimi” per il vantaggio di pochi.

Per la difesa del porto turistico occorrerebbero opere a mare costose e paesaggisticamente impattanti, sarebbe necessario rinforzare ulteriormente la diga e prolungarla verso Est, creando un’ulteriore ostruzione alla baia, con conseguente maggiore insabbiamento e mancato ricambio delle acque interne già inquinate. Per non parlare del completo snaturamento della baia, che perderebbe del tutto le caratteristiche di una splendida insenatura.

I pontili galleggianti infine impedirebbero del tutto gran parte delle attività che attualmente si svolgono nel Porticciolo.

No alla nuova piscina nello stesso sito della Mario Massa

Sarebbe gravemente impattante sul paesaggio e la costruzione richiederebbe nuove imponenti opere a mare per la difesa del manufatto con ulteriore grave impatto sul paesaggio. La nuova piscina, edificata in quel sito, non sarebbe comunque omologabile per le competizioni natatorie a causa delle ridotte dimensioni (la ricostruzione a norma comporterebbe ciò) e, dunque, sarebbe una piccola piscina, analoga alla vicina Piscina Groppallo, recentemente ristrutturata, rispetto alla quale creerebbe un’insana concorrenza.

La realizzazione della nuova piccola piscina comporterebbe infine la rinuncia ad avere per Nervi una vera piscina omologata in un altro sito (che, ovviamente, dovrebbe essere idoneo sotto tutti gli aspetti, compreso quello del rispetto del paesaggio).

Alla luce dei recenti eventi (mareggiata del 28 ottobre) appare quindi ulteriormente dissennato, con vero grave danno anche alla finanza pubblica, qualunque progetto che intenda realizzare in questa baia un porto turistico o una piscina in prossimità del mare.

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