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Cronaca Nervi / Via del Commercio

Sequestrata officina abusiva, irreperibile il proprietario

Il gestore, un 66enne, era privo di partita Iva e di tutte le autorizzazioni per condurre l’attività. L'attività è stata scoperta dalla polizia locale

Auto e moto, riparazioni meccaniche e lavori di carrozzeria. Era vasto il ventaglio di servizi, offerti presso un'officina di Nervi, che è risultata abusiva ed è stata sequestrata. È stato l'intervento degli operatori del reparto sicurezza urbana della sezione Levante della polizia locale a consentire l'individuazione dell'attività, totalmente abusiva in via del Commercio.

A gestirla, un genovese di 66 anni, che si trovava all'interno dei locali all'arrivo degli agenti del distretto 9, impegnati nel consueto servizio di controllo del territorio. Richiamati da un penetrante odore di vernice, intorno alle 18 di lunedì 14 marzo gli agenti si sono diretti verso lo stabile da cui provenivano le esalazioni. Qui hanno notato una persona, intenta a riparare un oggetto meccanico, con ogni probabilità la scatola dello sterzo di un'auto, posizionata lì accanto.

Nel locale era presente un'altra auto, parzialmente smontata, con parti schermate per la verniciatura. Lì accanto, gli strumenti necessari all'operazione: una pistola a spruzzo e una stufa radiante da carrozzeria, abitualmente impiegata per asciugare la vernice. E ancora, decine di barattoli di vernice e solvente, dischi per la lucidatura, bottiglie di olio per motori e lubrificante per gli organi di trasmissione dei veicoli. Sparsi per il locale, anche una quarantina di pneumatici in disuso, ma anche attrezzature professionali come un paranco solleva-motori, parti di ricambio per i veicoli e materiale vario per la manutenzione.

Osservando gli spazi, gli agenti hanno notato la presenza di altri mezzi: ancora un'automobile e quattro motocicli. Fortemente insospettiti anche dal numero elevato di veicoli in riparazione, hanno domandato all'uomo se fosse in possesso delle necessarie autorizzazioni per condurre l'attività. In particolare, quelle inerenti alle normative di tutela ambientale. Il 66enne, per tutta risposta, ha indicato il nome di una ditta a cui, a detta sua, si sarebbe rivolto per lo smaltimento di rifiuti pericolosi.

Il giorno successivo, gli agenti si sono immediatamente attivati per accertare la questione e reperire tutta la documentazione, che attestasse il possesso delle autorizzazioni da parte dell'uomo. Quest'ultimo però, contattato telefonicamente di prima mattina, ha risposto di essere ricoverato all'ospedale San Martino a seguito di un malore: affermazione effettivamente confermata dal policlinico.

L'uomo ha fornito il contatto del suo legale di fiducia, che però si trovava fuori città. Nel mentre, gli agenti hanno proseguito le verifiche presso gli uffici della direzione ambiente del Comune di Genova: è emerso che al 66enne non era stata rilasciata alcuna comunicazione di igiene industriale per l'insediamento dell'attività, né aveva ricevuto la  Autorizzazione Unica Ambientale.

Gli operatori hanno contestualmente contattato la ditta indicata dall'uomo: il direttore, però, ha risposto di non avere contatti con lui dal 2019.  Non è tutto: l'uomo non è risultato iscritto alla Camera di Commercio, né è titolare di partita Iva. A quel punto, il quadro era chiaro: l'officina era completamente abusiva.

Gli agenti, vista la situazione, si sono nuovamente recati in via del Commercio per controllare che il 66enne, contrariamente a quanto gli era stato indicato, non avesse modificato lo stato dei luoghi. Cosa che, invece, si era evidentemente premurato di fare: osservando attraverso una finestra rimasta socchiusa, gli operatori si sono accorti che le due auto in riparazione proprio all'ingresso del locale erano sparite. Dopo aver informato il pm di turno, hanno quindi provato a ricontattare il 66enne: questi, però, una volta dimesso dal nosocomio intorno alle 9, ha staccato il cellulare ed è risultato irreperibile.

I locali dell'officina abusiva sono stati sequestrati. Gli agenti hanno provveduto ad apporre i sigilli all'ingresso e alle finestre del locale. Del fatto è stato informato il legale di dell'uomo, la cui ricerca, ai fini della notifica degli atti, è ancora in corso.

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