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Cronaca

Nuove auto e "bodycam", svolta hi-tech per la Municipale

La consegna di 19 nuove vetture per il parco mezzi cittadino anticipa la vera novità dei prossimi mesi: videocamere da applicare alle divise, che registreranno gli interventi in presa diretta

Diciannove nuove auto dotate di geolocalizzatore e un nuovo sistema di “videosorveglianza” che consentirà agli agenti di riprendere in diretta e in prima persona l’intervento che stanno svolgendo: svolta “hi-tech” per il corpo della Municipale genovese, che in mattinata ha ufficializzato il rinnovo del suo parco mezzi con una cerimonia di consegna cui hanno preso parte il neo comandante Gianluca Giurato e l’assessore comunale alla Legalità, Stefano Garassino. Per le “bodycam”, le videocamere da applicare sulle divise, bisognerà invece aspettare ancora qualche giorno, ma l’assegnazione è già stata predisposta.

«I veicoli sono 19, ma sono solo i primi, ne arriveranno altri e anche attrezzati meglio - conferma il comandante Giurato - Quella delle bodycam è invece una sperimentazione che durerà due mesi, e garantirà la sicurezza degli operatori, che chiamati a intervenire in situazioni particolarmente critiche saranno in grado di registrare l’evento, anche in ottica di tutela futura. Basti pensare al caso di Torino, dove alcuni vigili sono stati condannati perché intervenuti per un trattamento sanitario obbligatorio in cui è morta una persona. Ovviamente non commento la sentenza né il fatto, mi auguro che tutto si risolva per il meglio, ma è la dimostrazione che spesso gli operatori di polizia Locale sono chiamati a intervenire in situazioni potenzialmente critiche e rischiose, ed è meglio che a tutela di tutti alcuni eventi vengano registrati».

Bodycam e geolocalizzazione, tecnologia in aiuto della Municipale: l'intervista

Come funzionano le bodycam

Le bodycam, 12 in totale per adesso, verranno dunque destinate agli agenti che operano in situazioni di maggior rischio: chi effettua i tso, e gli operatori nel nuovo nucleo Vivibilità e Decoro, spesso in servizio in zone “rosse” come il centro storico. SI tratta di apparecchi di dimensioni molto ridotte messe a punto da un’azienda specializzata che lavora solo con le forze di polizia, e che si agganciano alla parte frontale della divisa con un magnete. 

Ad attivarle, con un doppio colpetto sulla camera, saranno gli stessi agenti, che saranno così in grado di registrare ciò che avviene durante l’intervento e caricare le immagini sul cloud, dove verranno immagazzinate e resteranno disponibili e costantemente visionabili. Ogni videocamera ha un’autonomia di circa 12 ore continue, è resistente agli urti e alle cadute ed è in grado di registrare anche se immersa in acqua: una dotazione che, comprensiva del sistema di archiviazione, costa circa 1000 euro ad apparecchio.

«L’obiettivo è quello di tutelare l’operatore, la tecnologia aiuta moltissima e aiuta a stemperare un problema grave che è la carenza di organico - ha sottolineato Giurato - Ritengo che la direzione intrapresa sia quella giusta: ben venga tutto ciò che può facilitare e rendere già efficiente l’intervento degli agenti, e garantire la loro sicurezza e quella dei cittadini».

Soddisfatto anche l’assessore Garassino, completo scuro e cravatta verde per festeggiare il novello governo giallo-verde e la nomina di Matteo Salvini a ministro degli Interni: «Siamo riusciti a fare un altro passo verso migliori strumenti a disposizione della polizia Locale, mettendo anche in campo la sensibilità verso il corpo, che deve lavorare in maniera efficace e sicura - ha spiegato - Le bodycam verranno attivate solo in caso di necessità, con una doppia garanzia: concreta, nel senso che l’intervento non difficilmente potrà essere messo in discussione in un secondo momento, e psicologica, rassicurando gli agenti nello svolgimento del loro operato».

Le telecamere, d'altronde, sono diventate negli ultimi mesi uno dei cavalli di battaglia di Tursi nella lotta al degrado e all'inciviltà: da quelle di prossima installazione sui bus Amt per condividere immagini in streaming di ciò che accade sui mezzi a quelle posizionate nei pressi dei luoghi in cui con più frequenza si registrano abbandoni di rifiuti ingombranti, il Comune sembra avere deciso di investire sulla tecnologia non soltanto come alleata, ma anche come deterrente.

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