Sergei Robbiano, morto all'aeroporto, e il lutto nel mondo dello sport: "Dove c'era un pallone c'era lui"
Durante un'ispezione di routine della pista di volo, un'auto di servizio con a bordo un operatore - per cause ancora da chiarire - è caduta in mare
Nella notte è morto un uomo, Sergei Robbiano, 50 anni, all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova: intorno all'una, durante un'ispezione di routine della pista di volo, un'auto di servizio con a bordo l'operatore - per cause ancora da chiarire - è caduta in mare. L'incidente mortale sul lavoro è avvenuto in corrispondenza dell'estremità ovest del sedime.
Purtroppo per Robbiano, dipendente di Aeroporto di Genova alla guida del veicolo, addetto al controllo delle piste, non c'è starto nulla da fare. Al momento non è possibile fare ipotesi sulle cause dell’incidente.
Le prime ipotesi
Secondo una prima ricostruzione ancora al vaglio degli inquirenti, l'auto - forse per un malore del conducente - avrebbe sfondato la barriera della pista 10, cadendo in mare. I sommozzatori dei carabinieri e dei vigili del fuoco, con la collaborazione della Capitaneria di Porto, hanno provveduto alla localizzazione del mezzo e al recupero del corpo. Robbiano lascia una moglie, Monica, e due figli.
L’aeroporto ha ripreso la normale operatività al completamento delle operazioni di gestione dell’emergenza.
L'aeroporto di Genova fa sapere in una nota che "collabora con le autorità preposte per l’accertamento delle cause del tragico evento. I nostri primi pensieri vanno ai familiari e ai cari del nostro collega così inspiegabilmente e tragicamente scomparso".
I sindacati: "Sgomento, mai abbassare la guardia"
"Il primo pensiero è di sgomento - scrivono in una nota congiunta i sindacati Filt Cgil Fit Cisl Uiltrasporti Uil -. Al di là della dinamica, ancora da accertare, questa tragedia fa comprendere come, anche in luoghi dove la sicurezza è messa al centro dell'azione quotidiana, non si possa abbassare la guardia.
Ci stringiamo stringono attorno alla famiglia, ai colleghi di lavoro e a tutti gli addetti dello scalo genovese".
Lutto nel mondo dello sport: "Dove c'era un pallone c'era lui"
Sergei era attivo tra i gruppi di tifosi della Samp, molti dei quali lo hanno salutato commossi sui social.
Grande appassionato di calcio, era capitano dell’Arci Isoverde Calcio 1991 e da sempre giocatore Uisp. L’Arci isoverde, la squadra che guidava come capitano, fino all’anno scorso ha militato nel campionato a 11, mentre da quest’anno giocava sia nel Campionato a 8 sia nell’Over 40. A renderlo noto, Uisp Comitato di Genova - Calcio, che aggiunge: "Recentemente come Uisp lo avevamo contattato perché, in virtù dei molti punti disciplina che avevano assicurato all’Arci la vittoria della Coppa Disciplina, la sua squadra era stata ammessa alla Supercoppa. Dove c’era un pallone, de resto, c’era lui. Oggi tutto il Comitato Territoriale UISP di Genova perde un amico e piange la scomparsa di uno storico amico e amante del pallone. Ci stringiamo in un abbraccio a tutta la famiglia di Sergej e a tutti i compagni di squadra dell'ARCI Isoverde".
Commossi i messaggi dal mondo dello sport: "Ciao Sergei, gli Ultras son con te" quello degli Ultras Tito Cucchiaroni 1969, "Ciao Sergei, un forte abbraccio alla famiglia" di Valsecca Group. E ancora: "Un'altra assurda morte sul lavoro - scrive su Facebook Uisp Comitato Territoriale Genova Aps -. Ci stringiamo attorno al dolore della sua famiglia, dell'Arci Isoverde, della rete della tifoseria blucerchiata, di tutti i suoi amici". "Un nostro amico, un nostro socio, un compagno. Ciao Sergei, un abbraccio a Monica, Samu, Andrea e a tutti quelli che gli han voluto bene" sul profilo de La Resistente Genova.
La polemica: "Inaccettabile attendere l'arrivo dei sommozzatori da Torino"
"Ieri sera, il comando dei vigili del fuoco era sprovvisto del nucleo sommozzatori per cronica carenza di personale e di equipaggi completi. I sommozzatori intervenuti sono dovuti infatti partire da Torino. Da Torino! - ha detto il candidato presidente del Municipio Centro Est del M5s Stefano Giordano -.Questo deve far riflettere in modo profondo quanto sia vitale avere una macchina dei soccorsi efficiente. Un intervento in mare senza il nucleo sommozzatori è quanto di più surreale si possa immaginare. Per Genova è inaccettabile che in caso di emergenza si debba sottostare ai tempi di attesa necessari per percorrere i 200 km da Torino e per di più senza l’ausilio dell’elicottero perché sprovvisti dell’autorizzazione per il volo notturno"