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Cronaca

Crack Qui!Group, la sorella dell'imprenditore suicida: «Stefano, un uomo lasciato solo»

Lo sfogo di Stefania Becchetti, che punta il dito contro i difficilissimi mesi vissuti dal fratello dopo il deflagrare dell'inchiesta sulla galassia di Gregorio Fogliani. Interrogata, intanto, la figlia del re dei buoni pasto

Un interrogatorio durato 8 ore, davanti ai pm la figlia di Gregorio Fogliani, Chiara, ascoltata per acquisire nuovi elementi nell’indagine sul crack Qui!Group, la società di buoni pasto fallita a settembre 2018

Chiara Fogliani è una delle due figlie del patron decaduto, quella maggiormente coinvolta negli affari di famiglia: lo scorso luglio era stata arrestata insieme con la sorella Serena e la madre, Luciana Calabria, e tutte e tre erano finite ai domiciliari. In carcere, invece, Gregorio Fogliani,  Luigi Ferretto (Ad di Qui! Group) e Rodolfo Chiriaco (consigliere delegato della società). Molti anche gli iscritti al registro degli indagati, tra cui anche Stefano Becchetti, imprenditore 61enne romano ex amministratore di Pasticceria Svizzera, una delle due attività, insieme al bar Moody, sequestrata della Guardia di Finanza.

Becchetti è morto lunedì mattina all’alba, un gesto volontario: si è gettato dal viadotto dell’A26, all’altezza di Mele, precipitando nel sottostante campo sportivo e morendo sul colpo. E ora la procura porta avanti, in parallelo con le indagini sul crack Qui!Group, anche gli accertamenti su una morte che potrebbe - stando ai familiari dell’imprenditore - essere stata in qualche modo provocata, anche alla luce del fatto che proprio in questi giorni Becchetti avrebbe dovuto essere ascoltato in procura. 

Suicidio Stefano Becchetti, la sorella: «Un uomo lasciato solo»

I pm indagano per istigazione al suicidio, atto dovuto per avviare gli accertamenti tecnici, ma secondo molte persone che a Becchetti sono state vicine sino all’ultimo, gli ultimi mesi siano stati difficilissimi sia dal punto di vista economico sia da quello psicologico. 

«Un uomo lasciato solo - è lo sfogo della sorella Stefania - Indagato solo perché forse informato dei fatti. Un uomo buono che ha dedicato la sua vita al lavoro, a mamma, alla famiglia, a me».

L’ex amministratore di Pasticceria Svizzera, di fatto braccio destro di Fogliani e suo collaboratore per anni, era molto apprezzato dai dipendenti della galassia Qui!Group, che hanno subito espresso dolore e cordoglio per la sua morte. 

«Sono addolorata. Questa brutta storia che Genova e l'Italia hanno lasciato accadere sembra non avere fine - si legge sulla pagina Facebook creata proprio dai dipendenti - Ricordo le accese discussioni con Stefano. E ricordo anche la fatica del lavoro fatta insieme, per anni. Ricordo il suo un pò nascosto lato umano. Ricordo il suo pessimo carattere. Ricordo anche le battute "dica! il sindacato cosa dice?". Ricordo l'ultima volta che l'ho incontrato in centro, in un negozio, qualche mese fa. Ricordo il saluto triste che guardandoci negli occhi ci siamo scambiati senza fermare il cammino».

Descritto come “burbero, ma molto umano”, Becchetti sembra avere lasciato un ricordo indelebile in molti lavoratori: «Arrivederci Becks.. Mi dispiace davvero tanto - è un altro saluto - Non doveva andare cosi. Pedine in un gioco diabolico. I colpevoli si sa chi sono ma nn pagheranno mai abbastanza».

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