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Cronaca

«Giustizia per Giorgio, pompiere eroe», i vigili del fuoco protestano davanti al tribunale

Presidio per chiedere giustizia per Giorgio Lorefice, il pompiere morto nel 2005 a Serra Riccò nell’esplosione di una cisterna. La compagnia assicurativa aveva presentato ricorso contro il risarcimento riconosciuto ai familiari,  definendo «negligente» la condotta di Lorefice

Presidio dei vigili del fuoco davanti al tribunale di Genova, per chiedere giustizia per Giorgio Lorefice, il pompiere morto nel 2005 a Serra Riccò nell’esplosione di una cisterna di gpl. La compagnia assicurativa aveva presentato ricorso contro il risarcimento (un milione e 200mila euro) riconosciuto ai familiari del vigile del fuoco,  definendo «negligente» la condotta di Lorefice e degli altri pompieri rimasti gravemente feriti nello scoppio. A manifestare anche Iren e i tassisti che hanno fatto un mini corteo passando davanti al tribunale suonando i clacson delle proprie vetture. Francesco Cozzi, procuratore di Genova, ha deciso di incontrare una delegazione dei manifestanti.

Attraverso un volantino, distribuito durante il presidio davanti al tribunale e firmato dall'Unione Sindacale di Base dei Vigili del Fuoco, i pompieri hanno spiegato le loro ragioni: «Oggi scendiamo in piazza per esprimere lo sdegno e la rabbia per il ricorso in appello presentato dalla compagnia assicurativa Hdi e dall'azienda Europam la quale, per non pagare, ha sostenuto che "l'esplosione è da addebitare a un intervento negligente/imprudente dei vigili del fuoco" per poi ritirare una parte del ricorso, quella legata alle presunte responsabilità di Lorefice, in modo ipocrita e strumentale»

«Questa vicenda - hanno proseguito i vigili del fuoco - è emblematica della natura di questa società in cui la pretesa "giustizia" impiega quattro anni a fare il suo corso e gli interessi economici più sono grandi più marciano sulla vita, sui corpi e sulla dignità dei lavoratori e dei poveri».

«Giustizia per Giorgio Lorefice, pompiere morto da eroe», manifestazione davanti al tribunale. Foto

«Noi vigili del fuoco - hanno poi aggiunto - siamo nuovamente in piazza anche per avanzare le nostre rivendicazioni di lavoratori, un mestiere in cui la troppa prudenza può provocare negligenza, in cui l'attività per la salvaguardia della popolazione mette a rischio le nostre vite. Il fatto che i vigili del fuoco non siano iscritti all'Inail e non vengano riconosciuti come categoria altamente usurante è un'altrra clamorosa ingiustizia di cui sono responsabili i dirigenti del corpo nazionale e tutti i governi».

«Questi obiettivi - hanno concluso - ci accomunano a tutta la classe lavoratrice che ha subito l'innalzamento dell'età pensionistica e che versa un tributo quotidiano di vittime e infortuni sull'altare del profitto, che per le aziende è prioritario sulla salute e sulla sicurezza dei lavoratori. Lottiamo uniti per questi obiettivi prendendo come esempio quanto stanno facendo i lavoratori in Francia pronti a difendere le proprie condizioni di vita e d'impiego contro la politica padronale che li vuole schiacciare».

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