
Cantiere Morandi, Aspi presenta piano di smaltimento detriti
Il Pd chiede delucidazioni sulle modalità di eliminazione delle macerie, in parte dissequestrate: «Si stima che ne verranno prodotte circa 120 tonnellate»
La conferma è arrivata dall’assessore regionale alla Protezione Civile, Giacomo Giampedrone, che nel corso dell’ultimo consiglio regionale ha risposto a un’interrogazione del consigliere del Pd Giovanni Lunardon relativa ai detriti prodotti dalla demolizione di quanto resta del ponte e delle case di via Porro, tutti stoccati in un’apposita area vicino al Polcevera, in zona Bolzaneto: «La quantità potrebbe superare le 120 tonnellate», ha sottolineato Lunardon.
«I rifiuti che derivano dalla demolizione del ponte Morandi e degli edifici di via Porro sono di competenza del commissario straordinario alla ricostruzione, cioè il sindaco di Genova - ha replicato Giampedrone - Nell’ambito del parere rilasciato dalla Regione, ai fini del parere della Commissione tecnica di Verifica dell’impatto ambientale del ministero dell’Ambiente, è stato chiesto alla struttura commissariale per la ricostruzione di fornire maggiore dettaglio sulla gestione dei materiali di risulta e sui relativi siti di smaltimento, al momento indicati solo in via assolutamente preliminare con l’elenco degli impianti di recupero e delle discariche di rifiuti inerti da aggiornare in base a verifiche sull’effettiva accoglibilità dei materiali»