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Cronaca

Morandi, respinte tutte le eccezioni: il processo va avanti

Le udienze riprenderanno il 7 novembre

Respinte tutte le eccezioni sollevate dagli avvocati degli imputati del processo per il crollo del ponte Morandi (14 agosto 2018, 43 vittime).

I legali avevano chiesto l'annullamento dei due incidenti probatori, quello sulle condizioni delle macerie al momento del crollo e quello sulle cause del disastro. C'è chi non ha partecipato al primo perché indagato solo successivamente, e chi invece c'era ma sostiene che i propri rilievi furono ignorati.

Ma il tribunale ha respinto le contestazioni dei legali degli imputati rispetto all'analisi dei reperti del ponte necessaria per stabilire in quali condizioni fosse al momento del cedimento.

Rigettata anche l'obiezione relativa alla possibilità di accedere all'enorme quantità di atti depositati dagli inquirenti. 

Sono 59 le persone imputate tra ex dirigenti di Autostrade e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) e tecnici, ex e attuali dirigenti del ministero delle Infrastrutture e del provveditorato delle opere pubbliche. Le due società sono uscite dal processo patteggiando circa 30 milioni di euro. Secondo l'accusa tutti sapevano delle condizioni del Morandi ma nessuno fece nulla seguendo la logica del risparmio per garantire maggiori utili da distribuire ai soci. 

L'udienza è stata rinviata al 7 novembre quando le parti faranno le loro richieste di prove.

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