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Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Sampierdarena / Via Enrico Porro

Quarto giorno di rientri in zona rossa, col pensiero a prossimi accessi

Proseguono le operazioni di recupero dei beni degli sfollati di via Porro. Una volta terminato il primo ciclo, sarà possibile effettuarne un secondo e forse anche un terzo

Proseguono, aiutate dal meteo, le operazioni di recupero degli oggetti personali dei residenti della zona rossa.

Domenica, quarto giorno di spedizioni all’interno dei palazzi, è il turno di chi abita nei civici 5, 6 A, 7, 9, 14 e 11 di via Porro, 24 famiglie cui è concesso di rientrare nei loro appartamenti e, assistiti dai vigili del fuoco, riempire le valige e i 50 scatoloni messi a disposizione dal Comune con vestiti, arredi, ricordi e quanto può essere scelto e raccolto nelle due ore accordate a ogni nucleo familiare.

Sino a oggi, le operazioni hanno subito una battuta d’arresto soltanto in un caso: giovedì, primo giorno di rientri, l’inquilino di uno dei primi palazzi in cui è stato consentito l’accesso ha trovato il proprio appartamento allagato dopo che le vasche di contenimento sul tetto non hanno retto tracimando. Si sarebbe trattato però di un episodio isolato, anche se la brutta sorpresa ha comprensibilmente aumentato l’ansia di chi ancora deve rientrare nelle case e teme che in più di due mesi possa essere accaduto qualcosa negli appartamenti rimasti congelati alla mattina del 14 agosto.

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I rientri, coordinati dai vigili del fuoco, proseguiranno ancora per 9 giorni, tempo stimato dall’amministrazione comunale per terminare tutti i primi accessi nei palazzi evacuati. Una volta terminato il primo ciclo verrà valutata la possibilità di effettuarne un secondo e, se necessario, un terzo: tutto dipende dai risultati dei monitoraggi dei sensori installati su quanto resta del Morandi, che sino a oggi hanno fornito dati incoraggianti dal punto di vista della stabilità. 

Sono molti però i residenti di via Porro che chiedono di poter entrare liberamente nelle loro case senza dover dipendere dalle istituzioni, reazioni dettate dall’ansia e dal nervosismo cui si mescolano rabbia, malinconia e tristezza dettate da un rientro solo temporaneo in un luogo che racchiude e rappresenta tutte le loro vite: «Prima di chiudere la porta,  un ultimo sguardo e un gesto istintivo, di riconoscenza - scrive Monica Marinelli, che insieme con la sorella Manuela e con la mamma, Giusy Moretti, è diventata uno dei volti della tragica situazione degli sfollati - Ciao casetta, grazie per avermi sempre accolto e per tutta la vita che hai contenuto. Ci rivedremo solo nei ricordi, e sarà dolorosamente bello».

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