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Cronaca

Ponte Morandi, in nove hanno chiesto di essere interrogati

Solo in seguito i pm titolari dell'inchiesta, Massimo Terrile e Walter Cotugno, potranno chiedere il rinvio a giudizio

Nove fra i 69 indagati nell'inchiesta sul crollo del ponte Morandi hanno chiesto di essere interrogati o hanno presentato memorie difensive. Il termine per chiedere di essere sentiti scade oggi e a fine giornata i pm titolari dell'inchiesta, Massimo Terrile e Walter Cotugno, fisseranno gli interrogatori e solo dopo potranno chiedere il rinvio a giudizio.

Oltre alle 69 persone indagate, ci sono le due società Aspi e Spea (la controllata che si occupava delle manutenzioni) ma non è escluso che qualcuno possa essere archiviato. Le accuse sono di omicidio stradale plurimo, omicidio colposo, attentato alla sicurezza dei trasporti, crollo doloso, rimozione dolosa di strumenti per la prevenzione degli infortuni sul lavoro e falso.

Secondo gli inquirenti gli allora vertici della società concessionaria risparmiavano sulle manutenzioni in modo tale da avere più dividendi da distribuire ai soci. Per 51 anni, inoltre, sulla pila 9 (quella crollata) non sarebbero mai stati fatti lavori di manutenzione. Carenti anche i controlli, in alcuni casi del tutto assenti, e inadeguati.

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