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Mercoledì, 24 Aprile 2024
Cronaca

Ponte Morandi: ancora nessuna decisione sugli esplosivi, tra le ipotesi anche l'evacuazione del quartiere

È sempre più improbabile che l'esplosione controllata, se ci sarà, possa avvenire sabato 16 marzo

Si è riunita mercoledì, come previsto, la commissione esplosivi Ponte Morandi. I tecnici, però, non avrebbero discusso dettagli relativi al piano amianto.

«Ci siamo aggiornati in relazione all'argomento - dice Gabriele Mercurio, commissione esplosivi Ponte Morandi, a GenovaToday - ma oggi non avevamo elementi su cui discutere rispetto alla nostra diretta competenza. Dovranno essere adottate determinazioni dalla struttura commissariale e dalle imprese».

Decisioni non semplici, anche perché ieri, a margine del consiglio comunale, il sindaco e commissario Marco Bucci ha detto che verrà valutata eventualmente anche l'evacuazione di parte del quartiere, se venisse utilizzato l'esplosivo: un'ipotesi, quest'ultima che ha preoccupato non poco i cittadini della Vapolcevera.

Dunque permane l'attesa, e a questo punto è sempre più improbabile che l'esplosione controllata, se ci sarà, possa avvenire sabato 16 marzo.

Video: Ponte Morandi, ancora una giornata di riunioni

La pila 8 doveva essere demolita già sabato scorso, ma poi, di fronte alle ultime rilevazioni di Arpal che avevano trovato tracce di amianto, si era deciso di rinviare per chiarire meglio la situazione. Da qui era scaturito ieri un botta e risposta tra Bucci e l'Agenzia Regionale per la Protezione dell'Ambiente: il primo cittadino, durante la seduta del consiglio comunale di ieri, non ha risposto alle interpellanze dei consiglieri sull'argomento, invitando poi i giornalisti a chiedere dettagli ad Arpal e ad Asl.

La stessa Arpal ha risposto successivamente pubblicando sul suo sito web il resoconto dell'attività svolta: in particolare, sottolinea l'agenzia, «in ogni incontro pubblico Arpal ha sempre parlato di assenza di amianto nelle analisi effettuate, confermando al tempo stesso però come non fosse possibile escluderlo a priori». E in effetti, se a settembre e ottobre non era stata rilevata presenza di amianto nei detriti analizzati, la settimana scorsa, prelevando specifici campioni relativi alla pila 8, sono state trovate tracce di amianto.

Per quanto riguarda le tempistiche per la demolizione, un altro dettaglio salta agli occhi: gli sfollati potrebbero rientrare nelle loro case per una quarta e ultima volta ad aprile, per recuperare gli ultimi oggetti. Il che significa che, fino ad aprile, le case non verranno toccate, salvo la bonifica dell'amianto già iniziata in alcune parti comuni.

Inchiesta crollo, diffusi i nomi dei 76 indagati

Prosegue intanto l'inchiesta sul crollo del Morandi portata avanti dalla procura di Genova: a oggi sono 74 i nomi inseriti nel registo degli indagati, cui si aggiungono le società Autostrade Spa e Spea Engineering. 

Per la maggior parte, le accuse sono di omicidio e disastro colposo e di attentato alla sicurezza dei trasporti, mentre per alcuni si ipotizza soltanto il reato di favoreggiamento: si tratta di Fabio Freddi, ingegnere strutturista, e di Valentina Maresca, responsabile ufficio legale societario assicurazioni (entrambi di Spea).

Il sostituto procuratore Massimo Terrile hai diffuso l’elenco definitivo dopo giorni in cui si dava ormai per certo l’aumento del numero degli indagati, una lista che include molti tecnici, funzionari e progettisti di Autostrade e Spea. Tra loro anche Gabriele Camomilla, ingegnere che coordinò i lavori di manutenzione strutturale eseguito sugli stralli della pila 11 nei primi anni ’90.

Camomilla da subito ha sostenuto il progetto di ricostruire su quanto resta del viadotto crollato, ed è anche la person che ha presentato i progetti in cui verrebbe dimostrata la presenza di amianto nella struttura, progetti finiti in mano alla procura anche grazie all’esposto presentato dall’Osservatorio Nazionale Amianto e dal comitato Liberi Cittadini di Certosa.

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