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Cronaca Sampierdarena / Via Enrico Porro

Demolizione Morandi, i dettagli del piano: sì a esplosivi, giù 100 appartamenti

Consegnato il progetto in procura, ora si attende il via libera. Una decina le aziende che collaboreranno, la struttura commissariale ha già riperimetrato l'area: cosa si sa sinora

Ancora non è chiaro quando verrà esattamente demolito quanto resta del ponte Morandi (il commissario Marco Bucci ha depositato il progetto in procura e attende il via libera), ma parecchie cose già si sanno in merito a un’operazione che Bucci ha ribadito di voler iniziare già il 15 dicembre.

Il piano demolizione: giuù 100 appartamenti, area suddivisa in zone

Oltre a lavorare sui progetti presentati per demolire e ricostruire, infatti, la struttura commissariale ha lavorato in parallelo sulla redazione di una mappa che individuasse le zone (e dunque i palazzi) che verranno coinvolti direttamente nel processo di demolizione: almeno 100 gli appartamenti che verranno buttati giù sui 266 evacuati il 14 agosto 2018, abitazioni che sorgono nella cosiddetta “zona rossa”, riperimetrata nel dettaglio dalla struttura commissariale proprio alla luce del progetto demolizione.

La mappa diffusa dal commissario presenta 3 diversi colori che rispondono a tre diverse necessità:

- un’area di colore azzurro che identifica i terreni e gli edifici inclusi all’interno della zona rossa (delimitata con Ordinanza n.314 del 7.9.2018) che saranno necessari per la demolizione e la ricostruzione dell’infrastruttura autostradale e che potrebbero essere soggetti ad acquisizione o esproprio. 

- otto altre aree contrassegnate con il colore verde, localizzate in posizione marginale rispetto alle aree di intervento (quindi esterne alla zona rossa), che potrebbero essere interessate dai lavori di demolizione e costruzione dell’infrastruttura autostradale, in particolare per garantire adeguata accessibilità e connessione tra le aree di cantiere; comprendono terreni e capannoni per cui a oggi ancora sembra non essere stato adottato nessun provvedimento concreto, contrariamente alle case, per cui sono già iniziate, con tempi strettissimi, le procedure di cessione. 

- le aree arancioni sono quelle in cui sorgono gli stabilimenti Ansaldo, di fatto all’interno della zona rossa ma escluse dal provvedimento per consentire all’azienda di proseguire i lavori.

mappa zona rossa demolizione

Come avverrà la demolizione

Bucci ha annunciato che per demolire quanto resta del Morandi verranno utilizzati sistemi diversi a seconda della zona e del troncone coinvolto: una decine le imprese che parteciperanno all’operazione, un elenco in cui non c’è traccia di Autostrade così come stabilito nel Decreto Genova e in cui spiccano anche aziende genovesi come la Vernazza, che con tutta probabilità metterà a disposizione le gru per la parte legata allo smontaggio.

Quello Ovest - da cui si dovrebbe partire - verrà smontato pezzo per pezzo utilizzando un sistema di taglio, con tutta probabilità con il flessibile, e una gru; per quello Est verrà invece impiegato, microcariche posizionate strategicamente, ma per una porzione si procederà prima alla bonifica dei tetti dei palazzi che con tutta probabilità contengono amianto.

La road map del sindaco sembra dunque ormai tracciata: firma del progetto il 14 dicembre, inizio lavori di demolizione il 15, inizio lavori di ricostruzione a fine marzo per vedere la silhouette del nuovo ponte completa entro la fine di dicembre 2019. Tempi che potrebbero scontrarsi con quelli della giustizia, e rivelarsi dunque troppo ottimisti.

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