rotate-mobile
Cronaca

Emergenza Morandi, gara di solidarietà: cento privati offrono le loro case

«Attenzione alle false comunicazioni», avverta l'assessore Pietro Piciocchi. I moduli si ritirano solo al centro civico Buranello e alla scuola Caffaro a Certosa

«Voglio dare la mia casa sfitta agli sfollati. Non voglio un soldo, almeno per i primi tre mesi. Sono 5 vani a Bolzaneto». Enrico P. ha scritto al Comune tre giorni dopo il crollo del ponte Morandi quando ha letto sui giornali che 600 persone erano state allontanate dalle loro case. E insieme a Enrico hanno scritto in centinaia alla mail attivata dal Comune per l'emergenza Morandi: casedisponibili@comune.genova.it. Tanti i genovesi che hanno messo a diposizione le loro case per gli sfollati di Certosa. Tra le proposte anche soluzioni fantasione come appartamenti a Nizza o Grenoble ma il comune ne ha selezionato una settantina a Genova: «La cittadinanza ha risposto con generosità - spiega l'assesore al bilancio e al patrimonio Pietro Piciocchi - in meno di una settimana sono pervenute oltre cento disponibilità di alloggio, gli uffici in questi giorni hanno raccolto i dati e hanno cercato di disporli in maniera omogenea per numero di vani, metri quadri, superfici, ubicazione». 

I cittadini evacuati da via Porro e via del Campasso potranno trovare casa nei quartieri di Cornigliano, Certosa, Bolzaneto ma anche Struppa, Castelletto, Oregina, Marassi, San Fruttuoso e  Albaro.  «La maggior parte che abbiamo individuato sono però proprio nella zona di Sampierdarena e Certosa - continua l'assessore - cercando di sradicare il meno possibile le persone perché ci rendiamo conto che soprattutto per gli anziani può essere un trauma». 

Nei giorni scorsi gli uffici del comune hanno stilato la graduatoria e hanno chiamato più di 200 nuclei familiari, proponendo gli abbinamenti più idonei rispetto al numero dei componenti del nucleo familiare e alle caratteristiche dell'alloggio: «Il nostro personale farà da tramite e metterà in collegamento le persone interessate con i proprietari - tranquillizza Pietro Piciocchi - il comune sarà presente al sopralluogo e per assistere le persone anche nella fase di sottoscrizione dell'eventuale contratto». Per l'esigenza è stato costituito uno sportello al 17esimo piano del Matitone dove le persone potranno andare a firmare il contratto assistiti dal Comune che in questa fase farà da tramite tre inquilini e proprietari.

«Abbiamo avuto molte disponibilità in termini di comodato qualcuno invece chiede un affitto simbolico - spiega l'assessore - nessuna disponibilità speculativa e questo mi fa molto piacere. Vogliamo lavorare a sistemazioni stabili quindi si preferisce un canone concordato piuttosto che un comodato di tre mesi che, seppur gratuito,  ripone in seguito il problema della sistemazione della persona».

Tra i residenti corre anche la preoccupazione riguaro a truffe e speculazioni, l'assessore fa chiarezza: «Nessuno è autorizzato a dare informazioni fuori dagli sportelli -precisa Pietro Piciocchi - Tutto il resto non è credibile. Ho già avvertito il comandante della polizia Locale per tutelare i cittadini sulla circolazione di moduli falsi o poco credibili». Le informazioni corrette sono diffuse soltanto dalla Direzione Politiche della Casa al 17esimi piano del Matitone e gli unici sportelli abilitati alla consegna dei moduli sono il centro civico Buranello e la scuola Caffaro a Certosa.

Sul sito del Comune di Genova (https://www.comune.genova.it/content/elenchi-alloggi-pubblici-disponibili) e presso gli infopoint del Centro civico Buranello e della Scuola Caffaro, gli elenchi di 170 immobili di proprietà pubblica e di 73 immobili di proprietà privata destinati ai cittadini sfollati per la tragedia di Ponte Morandi.

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Emergenza Morandi, gara di solidarietà: cento privati offrono le loro case

GenovaToday è in caricamento