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Cronaca Centro Storico / Piazzetta Teresa Mattei

Vandalizzato in una notte il monumento dedicato a Teresa Mattei

Il Sestiere del Molo: "Un gesto che si commenta da sé ma che non spegne l'impegno e il desiderio di crescere insieme, di vivere una socialità gioiosa e partecipata nel quartiere"

È stato vandalizzato il monumento-panchina in piazzetta Teresa Mattei, nel centro storico, dedicato alla partigiana, politica e pedagogista genovese. Era stato inaugurato mercoledì 8 marzo 2023 in occasione della Giornata internazionale della donna. Nella notte è stato imbrattato con alcune scritte: "Esempio di mancanza di rispetto per chi vive nel centro storico dei radical chic di Castelletto e Carignano", si legge, e poi: "Smettete di usare simboli della democrazia e di sinistra per dimostrare il vostro clerical-fascismo ignorante". 

A denunciare l'episodio è il Sestiere del Molo, che commenta con amarezza: "Ieri l'inaugurazione del monumento in piazzetta Teresa Mattei, la festa coi bambini della scuola Garaventa Gallo Baliano, l'associazione genitori e insegnanti Balgasar, le istituzioni, la cittadinanza e i residenti del quartiere. Questa mattina l'amara sorpresa nel vedere che nel corso della notte qualcuno di molto confuso ha vandalizzato e imbrattato la struttura. Un gesto che si commenta da sé ma che non spegne l'impegno e il desiderio di crescere insieme, di vivere una socialità gioiosa e partecipata nel quartiere. Questo pomeriggio alle ore 16 genitori e cittadini si troveranno fuori dalla scuola per decidere iniziative da mettere in campo nelle prossime ore".

Monumento a Teresa Mattei vandalizzato nella notte. Foto

Il "monumento" è una fioriera/panchina costituita da gradoni in cemento con sedute in legno su diversi livelli, all'interno un albero di mimosa per ricordare, attraverso la pianta simbolo della giornata dell'otto marzo, l'impegno di Teresa Mattei in favore dei diritti delle donne.

Chi era Teresa Mattei

Teresa Mattei, uno dei simboli delle donne nella Resistenza, partigiana, politica e pedagogista, fu insieme a Teresa Noce e a Rita Montagnana l'inventrice dell'uso della mimosa per la ricorrenza dell'8 Marzo. Quando le venne chiesto se non fossero state più opportune le violette, come in Francia, Mattei  suggerì invece la mimosa, un fiore più povero e diffuso nelle campagne.

Mattei, dopo la nascita nel capoluogo ligure, trascorse l'infanzia tra Varese e Milano. Il padre Ugo era amico di Carlo e Nello Rosselli, ed era attivo nei loro gruppi di Giustizia e Libertà, movimento fondato a Parigi da esuli antifascisti. Anche Teresa Mattei prese attivamente parte al lavoro nel movimento. Nel 1937, 16enne, partì in treno da Firenze verso Nizza per andare a trovare i fratelli Rosselli con 600mila lire, frutto di una colletta dei compagni che sostenevano la loro azione. Partecipò attivamente alla lotta di Liberazione con il nome di battaglia di 'Chicchi', soprattutto nelle cellule comuniste che operavano nella città di Firenze. Prima come staffetta, poi fondò i Gruppi di difesa della donna di Firenze, e finì la guerra di Liberazione con il grado di Comandante di Compagnia. A Perugia venne catturata dai tedeschi, seviziata e violentata, ma salvata dalla fucilazione per opera di un gerarca fascista che sostenne che "una così brava ragazza non può essere una partigiana". Dopo la guerra, nel 1946, venne eletta nelle liste del Pci all'Assemblea Costituente, nel XV collegio, quello di Firenze e Pistoia: la più giovane eletta nell'organismo a soli 25 anni. Assunse l'incarico di segretaria dell'ufficio di presidenza dal 25 giugno 1946 al 31 gennaio 1948. È morta nel 2013 a Usigliano, all'età di 92 anni; all'epoca del decesso era l'ultima donna vivente fra i membri dell'Assemblea Costituente.

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