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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Save the Children: "L'aumento della povertà tra i minori in Liguria mette a rischio i percorsi educativi"

Un milione 382mila minori in povertà assoluta, in Liguria la dispersione scolastica è al 12,9% mentre il 19,6% dei ragazzi tra i 15 e 29 anni non studia, non si forma e non cerca lavoro. Inoltre i divari strutturali della scuola pubblica su spazi e servizi, amplificano le disuguaglianze sui territori per i minori in svantaggio socioeconomico

In Liguria, come nel resto d'Italia, il tasso di abbandono scolastico e l'aumento di giovani che non studiano e non cercano un’occupazione (i cosiddetti Neet) sono problemi crescenti. Secondo quanto riportato da Save The Children, l'aumento della povertà provocato dalla pandemia e dagli effetti economici del conflitto ucraino ha reso la situazione ancora più critica.

L’impoverimento materiale di bambini, bambine e adolescenti è in crescita e si riflette direttamente sull’impoverimento educativo (che ancora sconta gli effetti di Covid e Dad). Il 9,7% degli studenti con un diploma superiore nel 2022 si ritrova in condizioni di dispersione “implicita”, cioè senza le competenze minime necessarie (secondo gli standard Invalsi) per entrare nel mondo del lavoro o dell'università, mentre il 12,7% dei minori non arriva neanche al diploma delle superiori, perché abbandona precocemente gli studi.

Il dato ligure dell’abbandono scolastico si attesta al 12,9% mentre in Sicilia si raggiunge la punta negativa con il 21,2%. Anche il confronto con l’Europa è pesante, visto che l’incidenza della dispersione scolastica in Italia resta tra le più elevate in assoluto dopo quella della Romania (15,3%) e della Spagna (13,3%), ed è ben lontana dall’obiettivo del 9% entro il 2030 stabilito dalla UE.

Il numero dei NEET nella Regione Liguria, ovvero i 15-29enni che si trovano in un limbo fuori da ogni percorso di lavoro o formazione, raggiunge il 19,6%, un dato elevato ma comunque inferiore alla media nazionale del 23,1%, fanalino di coda di questa classifica è la Sicilia con un numero di Neet che ha toccato il 36,3%.

Il livello delle strutture scolastiche in Liguria e in Italia

Queste sono alcune delle evidenze emerse nel nuovo rapporto “Alla ricerca del tempo perduto - Un’analisi delle disuguaglianze nell’offerta di tempi e spazi educativi nella scuola italiana” lanciato da Save the Children, l’organizzazione internazionale impegnata nella tutela dei bambini e dell'infanzia, in vista della riapertura delle scuole per il nuovo anno scolastico.

Il rapporto si concentra anche sul legame tra lo stato delle strutture scolastiche (agibilità delle scuole, mense, palestre) e il livello di abbandono e dispersione scolastica. Nel rapporto presentato dal organizzazione si specifica la necessità di garantire l’accesso e la qualità dell’educazione ad ogni bambino e bambina, anche in situazioni di emergenza. In Italia, per esempio, le classi a tempo pieno (40 ore) nella scuola primaria superano di poco il 37,7%, in Liguria il dato si attesta sopra la media nazionale, con il 47,7% delle scuole primarie in grado di offrire il tempo pieno agli studenti.

Nel Lazio sono il 55,7% mentre nel Molise solo il 7,5%, le cose non vanno meglio per la Puglia (18,7%) e la Campania (18,8%). Secondo le stime del rapporto, l’investimento annuo necessario a garantire il tempo pieno in tutte le classi della scuola primaria statale ammonterebbe a 1 miliardo e 445 milioni di euro circa, destinato all’adeguamento dell’organico per riorganizzare ed estendere gli orari di lezione. In Liguria le classi da trasformare sono 1.558 per un costo stimato di 27,3 milioni di euro circa.

Save The Children ha lanciato oggi una campagna insieme a TikTok e con la collaborazione di 4 creator – due insegnanti (Matteo Nesti e Sara Bucefalo) e due studenti (Alessandro Romano e Diego Fusina) - per sensibilizzare la community sull’importanza di credere nella scuola e nel ruolo fondamentale che essa ha nella vita di bambini e adolescenti.

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