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Cronaca

Migranti in via Venti, contestazione in consiglio Comunale: «Accoglieteli a casa vostra»

Alla ripresa dei lavori a Tursi, residenti e commercianti si sono presentati in Sala Rossa per contestare l'apertura di un centro di accoglienza nel salotto buono della città

«Accoglieteli a casa vostra»: è degenerata in aperta contestazione in consiglio Comunale la polemica sull’apertura di un centro di accoglienza profughi in via XX Settembre, in un appartamento al civico 11, a pochi passi dal Mercato Orientale. Nella prima seduta di lavori al rientro dalle ferie, in un ordine del giorno particolarmente “ricco”, la questione è stata sollevata da Stefano Balleari, capogruppo FdI-An, e Alessio Piana, capogruppo della Lega Nord, mentre dagli spalti i rappresentanti dei commercianti e dei residenti della zona contestavano la giunta Doria e l’assessore alle Politiche Sociali, Emanuela Fracassi, al grido di «vergogna» e «stop all’invasione».

«Sono dispiaciuto che in aula non sia presente il sindaco, perché anche se l’assessore Fracassi è la persona più adatta per dare risposte avrei voluto che il sindaco spiegasse ai cittadini le motivazioni di questa scelta - ha esordito Stefano Balleari - Nel mese di luglio abbiamo fatto due commissioni consiliari sul tema dei migranti, non penso che la decisione sia arrivata il 14 agosto, sarà stata affrontata e valutata prima: quando è stata presa? Sono state convocate le persone interessate? Decidiamo di fare i patti d’area per via Venti Settembre, decidiamo di non mettere negozi cinesi per riqualificarla, ma poi ci mettiamo i migranti».

Un intervento che ha suscitato applausi in Sala Rossa, e cui ha risposto l’assessore Fracassi, che ha sottolineato che «Genova non è la città più accogliente d’Italia, rispetta le percentuali definite dal ministero per ogni regione. In Liguria, Savona, La Spezia e Genova stanno anche accogliendo la quota destinata a Imperia, in difficoltà per i fatti di Ventimiglia. Il sistema italiano di accoglienza è gestito dai Comuni, i casi di straordinari di accoglienza sono invece gestiti dalle Prefetture». Il riferimento è dunque, ancora una volta, all’emergenza, la stessa che avrebbe spinto il prefetto Fiamma Spena a emettere il bando che ha portato alla scelta dell’appartamento di via XX Settembre, di proprietà del Demanio ed ex sede della biblioteca universitaria, come sede di un centro di accoglienza che dovrebbe ospitare famiglie con bambini, e che nei giorni scorsi ha condotto alla ricerca di nuove strutture per accogliere altre 350 persone, ma questa volta fuori dal territorio del capoluogo, dove non c’è ormai più spazio, ma negli altri Comuni liguri che a oggi non hanno ancora risposto alle richieste delle autorità.

«La struttura di via XX Settembre è stata individuata dalla Prefettura, che ha utilizzato un appartamento del Demanio e ha emesso un avviso pubblico per la gestione, che poi è stata affidata ad Agorà - ha concluso l’assessore Fracassi - Per quanto ci riguarda, possiamo proporre alternative per fare in modo che questa soluzione sia di massima temporaneità». 

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