rotate-mobile
Giovedì, 28 Marzo 2024
Cronaca Portofino

Migranti in Riviera, Portofino capofila del "no": «Non ci sono i posti»

Il sindaco Matteo Viacava sulle polemiche dei giorni scorsi in merito alla decisione di non aderire allo Sprar: «Il borgo è saturo anche per i residenti»

«Portofino è un centro turistico importante e non abbiamo alloggi liberi e disponibili. Non si tratta di una mancanza di apertura all’accoglienza, bensì di una vera e propria assenza di possibilità»: così il sindaco di Portofino, Matteo Viacava, replica alle polemiche che hanno tenuto banco nei giorni scorsi riguardo all’accoglienza dei migranti in Riviera.

I Comuni del "no"

Portofino è infatti inserita nell’elenco dei Comuni cui la Prefettura si sarebbe rivolta per trovare posto a circa 700 migranti che a Genova - dove ne sono già ospitati circa 2.500 - non potrebbero essere accolti. E il bando pubblicato è rivolto principalmente a quei Comuni che hanno scelto di non aderire allo Sprar, il sistema di accoglienza coordinato gestito dagli enti locali, tra cui spiccano Portofino, Chiavari, Rapallo, Zoagli e Recco.

In totale sono 24 le amministrazioni che hanno detto no allo Sprar nonostante la richiesta della Prefettura, che mesi fa, senza andare troppo per il sottile, aveva lanciato una sorta di avvertimento insieme con Anci: meglio aderire, in modo da stabilire i numeri dell’accoglienza a tavolino, piuttosto che essere poi “costretti” ad accogliere. Soltanto a luglio, in Liguria sono arrivati 413 richiedenti asilo, 144 dei quali sistemati nel capoluogo.

Appello ai privati

L’appello non ha però sortito i risultati sperati, con conseguente pubblicazione di un bando che scade il 28 agosto e che si rivolge ai privati, un modo per “scavalcare” le amministrazioni recalcitranti e trovare una nuova sistemazione ai migranti, una buona parte dei quali a fine agosto verranno sgomberati dalla Fiera di Genova per lasciare spazio al Salone Nautico. Ma il sindaco forzista Viacava punta i piedi, ribandendo che Portofino non ha le caratteristiche adatte per dare ospitalità ai migranti, complice la penuria di alloggi e le difficoltà logistiche:

«Abbiamo una graduatoria lunghissima di residenti che attendono l’assegnazione di case popolari - ha rimarcato - Abbiamo inoltre una sola strada e la difficoltà di accesso al borgo è oggettiva». 

Scartata anche l’ipotesi di impiegare i migranti come volontari nel comprensorio del Parco di Portofino: «Noi avremmo dato la disponibilità lavoro ai migranti, ma anche in questo caso non avremmo avuto la possibilità di seguirli. Per quanto riguarda i privati di certo non mettiamo veti od opposizioni, ognuno è libero di fare ciò che crede - ha quindi concluso Viacava - Certamente, dal nostro punto di vista, controlleremo che siano trattati bene». Resta da vedere se i privati si faranno effettivamente avanti per raccogliere l’appello della Prefettura.

Si parla di

In Evidenza

Potrebbe interessarti

Migranti in Riviera, Portofino capofila del "no": «Non ci sono i posti»

GenovaToday è in caricamento