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Cronaca

Migranti, la denuncia di Anci: «In liguria 4 ogni mille abitanti, fermare gli arrivi»

Il grido d'allarme di Pierluigi Vinai, presidente ligure dell'Associazione Nazionale Comuni Italiani: «Abbondantemente superata la soglia stabilita dal Viminale, riconosciamo gli sforzi dei sindaci»

Quattro migranti ogni 1000 abitanti, e dunque quasi il doppio rispetto a quanto previsto dal Piano di riparto cui il governo ha lavorato insieme con i Comuni che offrono ospitalità, e cioè 2,5 ogni 1000 abitanti: questo il bilancio presentato da Anci Liguria, che in una nota ha sottolineato «gli sforzi fatti dai sindaci per rendere sostenibile l’accoglienza», chiedendo uno stop agli arrivi.

«Il flusso di migranti in Liguria ha da tempo raggiunto livelli di guardia e in diverse parti della nostra regione, soprattutto nei piccoli Comuni, come quelli della Valbormida nel savonese, ma anche nell’imperiese, senza contare la situazione estrema di Ventimiglia, ci troviamo a registrare sempre più frequentemente situazioni di disagio ed esasperazione dei sindaci e dei loro cittadini», ha commentato Pierluigi Vinai, direttore generale di Anci Liguria, aggiungendo che a oggi, in Liguria, sono circa 6mila i profughi accolti da 80 Comuni.

«È il sistema che in questo momento non ce la fa più. Non è colpa dei sindaci come non è colpa delle prefetture, che a loro volta subiscono diktat, e non è colpa di quelle cooperative sociali e realtà del terzo settore che seriamente gestiscono le strutture di accoglienza e si trovano esposte a scoperto finanziario - prosegue Vinai - Si vedono infine casi, come quello di Alassio, in cui si puniscono con pene pecuniarie sindaci che avranno forse sbagliato le modalità di affrontare il problema, ma che non possono essere sottoposti alla sproporzione tra l’errore e la sanzione, che ricade sempre e soltanto sui primi cittadini». 

Il riferimento è al caso di Enzo Canepa, primo cittadino di Alassio, condannato dalla Procura a pagare una multa di 3.750 euro per un’ordinanza del 2015 che prevede il divieto di ingresso sul territorio cittadino ai migranti sprovvisti di certificato sanitario che escluda la presenza di malattie infettive e trasmissibili. 

Restano basse, intanto, le assegnazioni ai Comuni della Città Metropolitana di Genova stabilite con il nuovo bando firmato da Prefettura e Anci: pensato per individuare 350 nuovi posti di accoglienza entro metà novembre, era indirizzato specificamente ai Comuni che non avevano ancora aperto le porte ai richiedenti asilo, rifiutandosi di raccogliere l’invito delle autorità. E dunque quelli del Tigullio, in primis Recco, Santa Margherita Ligure, Rapallo, Chiavari e Lavagna. Stando ai dati raccolti dalla Prefettura, a oggi sarebbe stata garantita l’ospitalità soltanto a 7 migranti, presso l’Opera Diocesana Madonna dei Bambini Villaggio del Ragazzo di Cogorno.

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