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Cronaca

Mense, accordo Tursi - genitori: aumenta il bio e il prodotto italiano

Il Comune inserisce nel nuovo bando di assegnazione del servizio le richieste dei genitori: maggiore attenzione alla qualità, diminuiti i tempi di percorrenza per la consegna dei pasti. Si lavora per la riapertura dei centri di cottura

Vittoria per i genitori degli alunni delle scuole genovesi, che dopo una settimana di proteste, incontri e trattative sono riusciti a ottenere da parte del Comune le tanto desiderate modifiche al capitolato del nuovo bando per l’assegnazione del servizio di ristorazione scolastica, un documento che getta le linee guida per le aziende che nei prossimi 5 anni si occuperanno di preparare e somministrare i pasti agli studenti dei 6 lotti in cui è suddivisa la città.

Aumentato il bio e i prodotti di origine italiana

Gli assessori comunali all'Istruzione e alle Politiche educative, Francesca Fassio, e allo Sviluppo Economico, Pietro Piciocchi, hanno incontrato i rappresentanti dei genitori alle 9 di lunedì mattina al Matitone, per poi spostarsi a Tursi e illustrare le modifiche apportate al capitolato sulla base del documento che la Rete Commissioni Mensa e il Comitato Genitori Valbisagno hanno redatto dopo il consiglio Comunale della scorsa settimana: richieste fondamentali avanzate dai genitori, la diminuzione dei tempi di percorrenza dai centri cottura alle scuole e una maggiore attenzione alla qualità degli ingredienti e ai prodotti utilizzati per i pasti dei bambini, con l’inserimento di materie prime italiane e biologiche. E il Comune ha deciso di modificare il bando, pur con tutte le difficoltà legate al fatto che si tratti di un provvedimento già approvato e avviato.

«Abbiamo lavorato sulla qualità degli alimenti, cercando di ridurre quelli di quarta gamma, in particolare carote e patate, su cui i genitori hanno molto insistito - spiega Fassio - Abbiamo introdotto per alcuni tipi di alimenti il 100% italiano, come per esempio la carne, con punteggi più favorevoli per le aziende che garantiscono anche il biologico, sopratutto per quanto riguarda frutta, riso e pasta. Eliminata anche la possibilità di servire pesce di provenienza cinese, giapponese o indiana».

Centri cottura interni, Comune alla ricerca di investitori per la riapertura

Anche la seconda questione, quella dei centri di cottura esterni alle scuole, è stata rivista: «Abbiamo ridotto i tempi di percorrenza tra punti di cottura e confezionamento e scuole da 45 a 35 minuti - continua Fassio - In questo modo possiamo avvicinare il luogo di destinazione del pasto a quello dove viene confezionato, fattore particolarmente importante su un territorio come quello genovese».

Una questione che si intreccia con un altro nodo importante che riguarda il nuovo capitolato, quello sulla durata dell’appalto, allungata dal Comune per assicurare continuità al servizio, che aveva suscitato qualche perplessità nei genitori: «Il capitolato prevedeva da subito una durata di 3 anni rinnovabile per altri 2 in automatico per chi fa investimento consistenti nei centri cottura interni alle scuole - anticipa ancora l'assessore Fassio - Cerchiamo in questo modo di attrarre investitori e rispondere così alla richiesta principale dei genitori: avere un punto cottura vicino alle scuole in cui preparare i pasti. La lunghezza dell’appalto consentirebbe alle aziende di rientrare dei costi sostenuti per mettere a norma centri cottura che a oggi non rispondono ai requisiti di legge, e non possono dunque essere riaperti».

D’accordo anche l’assessore Piciocchi, che si è detto particolarmente soddisfatto della clausola 3 + 2 : «Finalmente dopo anni possiamo garantire una continuità al servizio, e le aziende potranno concentrarsi sul preparare e servire i pasti ai bambini piuttosto che sul compilare la documentazione necessaria per il rinnovo del contratto».

I genitori: «Soddisfatti, ora attendiamo la prova sul campo»

Proprio sulla preparazione dei pasti, i genitori attendono ancora il verdetto su una richiesta particolarmente caldeggiata proprio per supplire alla mancanza dei centri cottura interni: «Abbiamo chiesto che ogni scuola sia dotata di un cuocipasta, uno strumento che consentirebbe di preparare la portata principale dei meno sul posto - conferma Sabina Calogero della Rete Commissioni Mensa, associazione che nel corso degli anni ha riunito i genitori che svolgono il ruolo di commissari volontari all’interno delle mense per vigilare sulla qualità del servizio - Siamo soddisfatti del segnale di apertura, anche politico, arrivato dal Comune. Ci hanno ascoltato, nonostante le difficoltà legate a un bando già in corso, e hanno apportato modifiche importanti garantendo il mantenimento della qualità attuale, che non è poco: il nostro timore era che si andasse verso un peggioramento. Poi ci sono ancora diversi nodi da sciogliere, il cuocipasta e i centri cottura interni sono sicuramente alcuni, ma per adesso siamo soddisfatti dell’evoluzione della vertenza».

Sorrisi anche tra i genitori che fanno parte del Comitato Genitori Valbisagno: Hanno accolto praricamente tutte le nostre richieste - conferma il portavoce Alessandro Borio - L'unica cosa che non hanno modificato è stata la durata: avevamo chiesto fossero 2 anni più tre di rinnovo, ma il rinnovo non può essere più lungo del mandato iniziale». E l'assessore Fassio conclude l'incontro con un appello: «Non siamo l'uno contro l'altro, Comune e genitori lavorano insieme e continueranno a farlo, anche con i lavoratori che oggi sono in presidio: per loro stiamo lavorando a una clausola sociale che incentivi le aziende a garantire i massimi livelli di occupazione».

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