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Cronaca Largo Gerolamo Gaslini

Medici indagati: prescrivevano farmaci in cambio di regali costosi

Sta suscitando un vero e proprio polverone l'inchiesta scattata in tutta Italia che ha coinvolto anche cinque medici genovesi. Gli specialisti di San Martino e Gaslini avrebbero accettato omaggi di valore da informatori scientifici per promuovere farmaci

Genova - Sta suscitando un vero e proprio polverone l'inchiesta scattata in tutta Italia che ha coinvolto anche cinque medici genovesi specializzati in endocrinologia. I dottori, che svolgevano la loro attività fra San Martino e Gaslini, avrebbero accettato omaggi di valore da informatori scientifici della casa farmaceutica Sandoz per promuovere i loro prodotti in modo da incrementare le vendite dell'azienda.

Immediatamente il noto ospedale pediatrico genovese ha preso posizione di fronte alla vicenda con una nota. «L'istituto Giannina Gaslini prende atto delle iniziative giudiziarie così come comunicate dalla stampa e ribadisce con forza l'assoluta qualità e sicurezza delle terapie e delle attività cliniche-assistenziali rese nei propri reparti e da tutti i suoi sanitari».

«L'istituto prende atto con stupore delle suddette iniziative giudiziarie e si augura una definizione quanto più rapida possibile delle indagini al fine del completo accertamento delle condotte di chiunque si trovi in esse coinvolto».

«L'istituto Giannina Gaslini si atterrà per parte propria sia al rispetto del principio costituzionale di presunzione di innocenza, che al dovere - anche etico - di completa disponibilità verso gli organi di giustizia, per ogni eventuale richiesta e collaborazione a tutela innanzitutto della fiducia dei cittadini nella salute pubblica».


Anche l'assessore alla Salute della Regione Liguria Claudio Montaldo spera si faccia al più presto chiarezza. «Stiamo seguendo l'indagine sui medici indagati con grande attenzione - spiega Montaldo -, perché si tratta di un fatto inquietante. Ora le aziende sanitarie e ospedaliere interessate, insieme all'ordine dei Medici dovranno valutare quali provvedimenti di cautela adottare eventualmente e se chiederanno un nostro contributo lo daremo. Spero comunque che l'indagine faccia chiarezza al più presto possibile».

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