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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

Matteo Salvini a Genova: visita al poliziotto ferito e tappa in Prefettura

Il neo ministro dell'Interno è al San Martino per far visita al poliziotto ferito di via Borzoli, poi si sposterà in Prefettura per incontrare l'altro agente, quello che ha sparato al 22enne Jefferson Tomalà

Prima la visita all'ospedale San Martino, dove è arrivato poco dopo le 11 per portare i suoi saluti al poliziotto ferito in via Borzoli, poi il passaggio in Prefettura, dove dopo l'incontro con i giornalisti, il governatore ligure Giovanni Toti e il sindaco Marco Bucci, si è concesso ai sostenitori che si sono accalcati in largo Lanfranco per chiedere un selfie e un abbraccio: è durata poco più di due ore la visita genovese del neo ministro dell'Interno Matteo Salvini, pià che sufficienti per dibattere di parecchi temi "caldi", in primis la sicurezza e l'uccisione del 22enne Jefferson Tomalà in un appartamento di Sestri Ponente, la scorsa domenica, durante un tentativo di tso finito in tragedia.

Matteo Salvini a Genova, le foto della visita

L'incontro con il poliziotto ferito al San Martino

Il nuovo ministro dell'Interno è rimasto una decina di minuti all'interno dell'ospedale a parlare con il poliziotto ferito dal 22enne, poi una volta uscito ha commentato: «Ho portato l’affetto di 60 milioni di italiani a lui, alla moglie e alla figlia. L’agente ferito ha riportato 5 coltellate, di cui due a pochi centimetri dal cuore: è vivo grazie al buon Dio che ha guardato giù e al collega che ha fatto l’unica cosa che doveva e poteva fare, difenderlo dall’assalto. Una morte non è mai una buona notizia, però sosterrò sempre chi lavora in divisa. Spero di vederlo presto nuovamente in servizio, e gli ho dato appuntamento in questura o in piazza: mi sembra chiaro ed evidente che con due agenti feriti il collega in divisa non poteva fare quello che ha fatto».

«Capisco il dolore della madre, che ha perso un figlio - ha proseguito Salvini - Ma sono e sarò sempre con le forze dell'ordine: non mi permetto di commentare una mamma che perde il figlio, ma se il figlio non avesse accoltellato 6 volte una persona che stava facendo il suo lavoro oggi sarebbe vivo e vegeto. Altro paio di maniche dotare gli uomini delle forze dell'ordine di ulteriori strumenti, e avrò la fortuna come ministro di iniziare la sperimentazione con le pistole elettriche come in altri paesi europei».

Salvini a Genova tra la visita all'agente ferito e i selfie coi fan | Video

La visita in Prefettura

Proprio sui taser è nuovamente intervenuto il ministro degli Interni dalla Prefettura, dove ha risposto alle domande dei cronisti su altri temi d'attualità, dai migranti ai rapporti internazionali passando per il centro storico di Genova e le inchieste sui fondi della Lega e sul nuovo stadio della Roma: «La sperimentazione sulle pistole elettriche, già in uso in divesi altri paesi civili, inizierà a breve: non accetto pregiudizi e bocciatura a priori, bisogna sperimentare e poi giudicare. La sperimentazione partirà prima in 10 Comuni italiani, se poi avrà risultati positivi si estenderà a livello nazionale: probabilmente a Sestri Ponente, con una strumentazione di quel genere, sarebbe andata diversamente», ha spiegato dietro i microfoni sistemati nel salone di largo Lanfranco. Durante la visita Salvini ha incontrato anche l'altro agente protagonista della tragedia di via Borzoli, il 25enne che ha fatto fuoco sul 22enne Jefferson Tomalà per difendere il collega.

Centro storico, la promessa: «Controllerò le assegnazioni degli immobili confiscati»

Dopo avere ringraziato il sindaco Bucci e il governatore Toti «per il magnifico lavoro svolto a Genova e in Liguria», Salvini è quindi entrato nel merito delle problematiche del capoluogo ligure: «La prossima volta che tornerò a Genova partirò dal centro storico - ha - Guarderò i lavori spero cominciati per riassegnare alla città i negozi e gli appartamenti sequestrati alla mafia, ho intenzione di potenziare l’organico e le competenze dell’Agenzia nazionale per i beni confiscati alla criminalità organizzata, è uno dei prossimi obiettivi».

Dall'inchiesta sui conti della Lega a quella sul nuovo stadio della Roma: «Sono tranquillo»

Il ministro dell'Interno ha commentato anche le due inchieste che stanno tenendo banco in questi giorni: su quella legata ai fondi della Lega, con un filone che si sviluppa anche su Genova, Salvini ha spiegato che «credo si stiano spiegando soldi pubblici. Stanno cercando conti correnti in giro per l'Europa che non esistono, e banche in cui non abbiamo conti da anni. Siamo assolutamente tranquilli, spero che la chiudono in fretta e che spendano meno soldi possibili, e che questo governo accorci i tempi della giustizia».

«Assoluta tranquillità» anche per quanto riguarda l'inchiesta deflagrata nei giorni scorsi per le accuse di corruzione in merito alla costruzione del nuovo stadio della Roma a Tor di Valle: in riferimento all'imprenditore Luca Parnasi, titolare della Eurnova, finito in carcere, Salvini ha si è limitato a dire che «non faccio il giudice né l’avvocato o il magistrato, se ha commesso dei reati è giusto che paghi. Non so se quanto sto per dire è passibile di arresto immediato, ma ero anche andato a vedere una partita all’olimpico con questa persona, che ritenevo corretta. Spero che anche in questo caso facciano in fretta, perché l’area di degrado che dovrebbe ospitare lo stadio deve essere restituita ai cittadini, a prescindere da chi costruirà lo stadio».

E sulle intercettazioni in cui  vengono tirati in ballo il leghista Giancarlo Giorgetti, sottosegretario a Palazzo Chigi, e Luca Lanzalone, l’avvocato genovese vicino ai 5 Stelle ormai ex presidente di Acea  (il Mister Wolf dei 5Stelle), protagonisti di una cena che per gli inquirenti è un nodo focale dell’inchiesta, Salvini spiega che : Nelle intercettazioni emerge che la Lega era proprio l’ultima ruota del carro e non contavamo un accidente, quindi sarebbe stato difficile un tentativo di corruzione: non l’hanno fatto, e noi eroicamente non abbiamo resistito perché non è successo nulla».

Si è dunque sviluppata così la mattinata genovese del neo ministro dell’Interno, una visita cui ha risposto Rifondazione Comunista, che ha annunciato un presidio di protesta convocato inizialmente in largo Eros Lanfranco, proprio davanti alla Prefettura, e poi spostato in piazza De Ferrari su richiesta della Questura. Massicce le disposizioni di sicurezza, con decine di poliziotti e carabinieri incaricati di presidiare l’area davanti alla prefettura, protetta da transenne. Dopo la visita genovese Salvini è partito alla volta di Torino, dove è atteso alle 15.30 al villaggio Coldiretti.

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