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Cronaca Foce / Via della Libertà

Massaggi cinesi, chiuso il 'Paradiso' del sesso a pagamento

Paradiso uno e due. Questi i nomi dei centri massaggi cinesi finiti sotto la lente della procura della Repubblica di Genova. Secondo quanto accertato durante l'indagine, i due locali servivano come copertura per far prostituire ragazze orientali

Genova - Dopo l'operazione Dragone (clicca qui per il video), le due case di appuntamenti chiuse a Cornigliano e i due centri chiusi a Sampierdarena, stavolta è toccato a Paradiso uno e due. Questi i nomi dei centri massaggi cinesi finiti sotto la lente della procura della Repubblica di Genova. Secondo quanto accertato durante l'indagine, i due locali servivano come copertura per far prostituire ragazze orientali.

La squadra mobile di Genova ha sgominato un’associazione a delinquere composta da tre cittadini cinesi con la partecipazione di un’italiana che operavano a Genova e Savona. Questa mattina, giovedì 18 ottobre 2012, con l’ausilio della squadra mobile di Savona e del reparto prevenzione crimine di Padova, è stata eseguita l’ordinanza di custodia cautelare in carcere a carico di Yusheng Hu, alias “Luca”, cittadino cinese di quaranta anni residente a Genova e gli arresti domiciliari presso le rispettive abitazioni a carico di Aie Lin, alias “Livia”, cittadina cinese di anni trentadue, residente a Genova, e di Xiao Yu, alias “Luna”, cittadina cinese di anni trentuno, residente a Savona.

Perquisita anche l’abitazione di G.R., cinquantanovenne napoletana domiciliata a Genova, alla ricerca di documentazione amministrativa - contabile. Tutti gli indagati sono ritenuti responsabili di associazione a delinquere finalizzata allo sfruttamento e favoreggiamento della prostituzione, Yusheng Hu e Aie Lin con il ruolo di promotori e capi dell’organizzazione, Xiao Yu con il ruolo di partecipe e G. R. quale concorrente esterna. Quest'ultima si sarebbe occupata di adibire i centri massaggi, rispettivamente siti a Genova in via della Libertà 129 e a Savona in via Verzellino 76 a locali in cui più ragazze cinesi esercitavano il meretricio alle dipendenze degli stessi indagati.

Durante le indagini è emerso che nei due centri massaggi lavoravano numerose giovani ragazze orientali che oltre ad effettuare i massaggi compivano, dietro compenso, anche atti sessuali. Le attività commerciali in questione rimanevano aperte al pubblico anche in orari serali, e proprio in questa fascia oraria si concentrava il maggior “lavoro”.

Nel corso delle indagini è stato accertato che la quasi totalità dei clienti è di sesso maschile; quelli che usufruivano della prestazione “extra” elargivano un compenso alla ragazza poco inferiore ai quaranta euro. Le ragazze venivano accuratamente scelte dall’associazione, sia attraverso internet che tramite passa parola, e dopo un colloquio venivano assunte in base alle loro caratteristiche fisiche e alla “disponibilità” dimostrata, inoltre venivano sostituite spesso per rendere maggiormente “stimolante” e “appetibile” l’offerta del servizio. Le attività dei centri massaggi venivano pubblicizzate in internet Infine, è stato eseguito il sequestro preventivo del centro massaggi orientali di Savona, mentre quello di Genova era già stato chiuso nel mese di aprile a seguito di un primo intervento della Squadra Mobile di Genova.

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