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Cronaca

Martina Rossi: tutti assolti i portuali genovesi per la trasferta con striscione e manganello

I fatti risalgono all'estate del 2019. In seguito alla sentenza della Corte d'Appello, alcuni 'camalli' decisero di manifestare la propria contrarietà, raggiungendo Castiglion Fibocchi

Il giudice del tribunale di Arezzo, Giorgio Margheri, ha assolto i sei portuali genovesi, che nel giugno del 2019 vennero fermati mentre si stavano dirigendo verso Castiglion Fibocchi. Qui, come emerse all'epoca dei fatti, avrebbero voluto mettere in scena una loro personale protesta per esprimere tutta la propria contrarietà alla sentenza della Corte d'Appello sulla morte di Martina Rossi, deceduta cadendo giù da un balcone per sfuggire al tentativo di violenza dei coetanei Alessandro Albertoni e Luca Vanneschi, entrambi residenti a Castiglion Fibocchi.

I membri del gruppo erano stati denunciati dopo che nel pulmino su cui viaggiavano, fermato dalla polizia stradale nei pressi dell'A1 nell'Aretino, vennero trovati una serie di oggetti atti a offendere oltre a uno striscione con scritto "Giustizia per Martina”. Una vicenda che fin dai primi momenti ha visto il padre della stuentessa genovese, Bruno Rossi, pronto a fornire il proprio supporto in qualità di ex rappresentante sindacale dei 'camalli' nonché di testimone in aula.

Il tribunale di Arezzo li ha assolti dall'accusa di porto di oggetti atti a offendere. Mentre, una sentenza definitiva della Cassazione, ha condannato i due castiglionesi a tre anni per tentato stupro. Questi ultimi hanno avanzato una richiesta di affidamento in prova ai servizi sociali, quale alternativa al carcere, e sono in attesa che il tribunale di sorveglianza fissi la data dell'udienza.

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