Maltempo, da levante a ponente si contano i danni. E ci si rimbocca le maniche: «Ci rialzeremo»
Non c'è un solo tratto di costa genovese e ligure risparmiato dalla furia del mare. E alla luce del secondo giorno la devastazione è ancora più evidente: ecco la situazione
Prosegue incessante il lavoro dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza le situazioni di rischio e pericolo che ancora sussistono sulla regione (su cui resta ancora in vigore l’allerta sino all'1 novembre).
Dalla ore 8 di lunedì 30 ottobre alle ore 8 di martedì sono stati circa 130 gli interventi di soccorso tra la città e la riviera, riguardanti in particolare il taglio e la rimozione di alberi caduti o pericolanti e la messa in sicurezza di strade, giardini e altre parti pericolanti. E altri 300 almeno aspettano ancora di essere portati a termine, tanto da rendere necessario il supporto dei comandi dei vigili del fuoco di Cuneo e Milano, arrivati con due piattaforme tridimensionali e 4 unità: «Si tratta principalmente di rimozione di alberi dalle strade, semafori e impalcature pericolanti, rami finiti in o su proprietà private - confermano dal centralino - Abbiamo anche qualche fondo e scantinato allagato, ma è stato sicuramente il vento a fare già danni: stiamo gestendo piano piano tutti gli interventi in maniera costante per tentare di concludere nel più breve tempo possibile».
Vento e mare devastano la Liguria, danni da milioni di euro
Residenti e volontari al lavoro lungo tutta la costa genovese
E accanto al lavoro di vigili del fuoco e protezione civile c’è poi quello dei residenti, dei commercianti e dei volontari che lunedì, davanti allo sfacelo provocato dalla forte mareggiata, non hanno potuto fare altro che prenderne atto, rimboccarsi le maniche e iniziare a ripulire il disastro.
Arenzano, il drammatico momento in cui le onde travolgono uno stabilimento | Video
Da Voltri a Nervi, non c’è un tratto di costa genovese (né ligure) che sia stata risparmiata dalla furia del mare. A ponente la spiaggia di Vesima cancellata dalle onde, la passeggiata Bruzzone spezzata e interdetta, decine di stabilimenti spazzati via: «Il mare è entrato nella nostra sede e si è portato via monitor, computer e tutta l’apparecchiatura per fare brevetti, ci ha invaso di pezzi di legno e ogni genere di detriti - conferma Renato Rixi della Società Nazionale Salvamento Voltri, presieduta da Fabio Franconeri - I danni, per noi come per tutte le strutture sul litorale di Voltri, sono terribili, tra l’altro la nostra era una sede nuova, siamo tutti volontari. Con Fabio ci siamo subito attivati per tentare di fare un bilancio, ma ci riuniremo nel weekend per fare il punto. Di sicuro questa è una grossa battuta d’arresto per la nostra attività e per quella di molti altri voltresi»
A levante la devastazione a Vernazzola e Sturla, sedi di tante società sportive cittadine e di alcuni pochi km di spiega libera, e a Boccadasse, dove il muretto è stato spazzato via dalla forza delle onde, che ha scagliato le barche contro i palazzi e invaso bar, ristoranti e piani terra: al lavoto uomini di Amiu, Aster e anche rifuugiati volontari che si sono messi a disposizioni di residenti e commercianti per dare una mano a ripulire il borgo dai detriti e dal materiale portato dal mare
Il risveglio drammatico di Boccadasse: il borgo distrutto dalle onde. Video
A Nervi la passeggiata Garibaldi è stata chiusa in un tratto per l’apertura di una voragine di almeno 6 metri all’altezza della gelateria Miramare, ma i danni sono visibili un po’ lungo tutto il percorso: lampioni e panchine divelte, mattonelle saltate, massi e sabbia disseminati ovunque. E il lavoro di residenti e volontari è iniziato subito, e prosegue nonostante l’allerta arancione: si spala la sabbia, così come qualche anno fa si spalava fango (consapevoli che questa volta, per fortuna, di vittime non ce ne sono state), si portano fuori dai locali elettrodomestici e arredi distrutti, si cerca di salvare il salvabile, soprattutto per quanto riguarda le barche. E soprattutto ci si fa coraggio, perché «Genova deve rialzarsi, ancora una volta», è il messaggio che scorre da ponente a levante.
Decine di Comuni senza energia elettrica
La tempesta ha causato parecchi problemi anche al servizio elettrico e in certi casi idrico: sulle alture di Santa Margherita e a Portofino, così come in diverse zone dell'entroterra genovese e del levante, moltissime abitazioni sono isolate. In certi casi, come in diverse zone della Valfontanabuona, la luce manca ormai da due giorni.
La situazione nel Tigullio: lungomare di Rapallo presidiata dalle forze dell'ordine
Ancora più complicata, se possibile, la situazione nel Tigullio, bersagliato dalla furia del mare e dalle raffiche di vento. A Rapallo, dove almeno 200 barche, tra cui decine di yacht, sono finite sulla spiaggia e sugli scogli, ormai distrutte, il lungomare è stato chiuso. Spazzati via stabilimenti balneari e chioschi, a San Michele di Pagana, negli appartamenti fronte spiaggia, l’acqua è salita sino al primo piano: la situazione è difficilissima, come ha avuto modo di vedere anche il capo della Protezione Civile, Angelo Borrelli, durante il sopralluogo aereo effettuato lunedì con il governatore ligure Giovanni Toti.
Rapallo, la devastazione vista dall'alto: il video girato con il drone
Nelle ore serali e notturne il lungomare e San Michele di Pagana sono presidiati da personale della Protezione Civile e delle forze dell'ordine per evitare che qualche sciacallo possa decidere di salire sulle barche o entrare nei negozi e portare via oggetti di valore: «Vista la situazione critica, si consiglia alla cittadinanza di non avvicinarsi per nessun motivo alla zona a mare - conferma il sindaco Carlo Bagnasco - Non c’è stata alcuna fuga di gas alla foce del torrente, è importante dirlo. Stiamo lavorando 24 ore su 24 per garantire i servizi, chiediamo ai cittadini di seguirci attraverso i canali istituzionali tradizionali. Stiamo sollecitando Enel perché intervenga nelle varie zone, abbiamo lavorato in sinergia con la prefettura per garantire quelli primari. La situazione è grave, ma monitorata e sotto controllo».
A Santa Margherita e Portofino strade interrotte e depuratore allagato
Anche a Santa Margherita la situazione è complicata: rimangono detriti e imbarcazioni da spostare sul fronte mare tra i quartieri di Ghiaia e Corte, anche se i sammargheritesi si sono rimboccati le maniche (così come accaduto a Rapallo) e sin dalle prime ore del disastro sono scesi in strada ad aiutare a rimuovere quello che era possibile spostare manualmente. Al resto pensano le ruspe e i mezzi dei Comuni e della protezione civile.
Le due criticità più evidenti sono il crollo totale di una parte, centrale, della diga del porto, e il crollo in vari punti della provinciale che collega Portofino con Santa Margherita Ligure, quest’ultima completamente interdetta a partire dall’hotel Regina Elena: Portofino resta isolata, la celebre Piazzetta spettrale, tanto che i Vigli del fuoco hanno inviato lunedì un elicottero con unità acquatiche per garantire i servizi e l’assistenza primaria ai residenti.
A queste due criticità si aggiunge il fatto che il depuratore di Punta Pedale è stato allagato dalle onde, che lo hanno mandato in tilt: i tecnici non hanno potuto al momento quantificare l’entità dei danni perché i locali non sono raggiungibili.
«È evidente che sono situazioni che noi non possiamo fronteggiare con le nostre sole forze - ha detto il sindaco Paolo Donadoni - la Regione Liguria però ci ha da subito manifestato la sua vicinanza e confido che metteranno in campo tutti i provvedimenti necessari per poter nel minor tempo possibile ripristinare le strutture. Da parte nostra quello che dovevamo fare, anche a livello burocratico, lo abbiamo fatto e lo stiamo facendo».
Tra chi è rimasto isolato a causa del crollo della strada c'è anche Piersilvio Berlusconi con la moglie Silvia Toffanin e i due figli, che hanno lasciato soltanto mercoledì mattina la loro proprietà a bordo di un gommone che li ha portati sino a Santa Margherita Ligure. Portofino resta ancora senza gas, ma è stata ripristinata l'energia elettrica.
Il capo della Protezione Civile: «Evento meteo più complesso degli ultimi 50 anni»
Quella che si è abbattuto sulla Liguria, e in generale sul Nord Italia, tra lunedì e martedì è stato d’altronde «l’evento più complesso degli ultimi cinquanta - sessant’anni», come confermato dal capo della Protezione civile nazionale, Angelo Borrelli, che proprio martedì è arrivato ancora una volta in Liguria, a pochi mese dal disastro di ponte Morandi.
Ancora impossibile quantificare i danni, ha spiegato il governatore ligure Giovanni Toti, che oggi è in sopralluogo a Savona e nello spezzino, però è già stata firmata una nuova richiesta di stato di emergenza dopo quella firmata il 15 agosto: in attesa del decreto Genova, si deve iniziare a pensare a un nuovo documenti che stabilisca quanti soldi, e come, dare alla Liguria per uscire da questa nuova emergenza.