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Cronaca

Marcia per la pace e contro le armi in porto: la manifestazione a Genova

Sabato 2 aprile 2022 in piazza San Lorenzo dalle ore 15, hanno aderito molte associazioni

"La guerra inizia a Genova. Tutte le guerre passano dai porti". Questo lo slogan di una manifestazione lanciata da diverse associazioni per sabato 2 aprile 2022, una 'marcia per la pace e contro le armi nel porto' che inizierà in piazza San Lorenzo alle ore 15. 

Previsti gli interventi dell'arcivescovo di Genova Marco Tasca, del vescovo di Savona Calogero Marino, di rappresentanti del Calp (Collettivo autonomo lavoratori portuali), don Renato Sacco di Pax Christi, Carlo Tombola di Weapon Watch e Carlo Cefaloni di Economia Disarmata e di altre realtà promotrici. Hanno infatti aderito anche Rete Genova aperta alla pace, Società Missioni Africane, Agesci, Acli, Comunità San Benedetto al Porto, Anpi, Arci, Ora dì Silenzio per la Pace, Centro Banchi Genova, Associazione la Piuma, socie e soci dì Banca Etica (Genova e La Spezia), Associazione Papa Giovanni XXIII e Centro Italiano Femminile.

Dopo gli interventi partirà un corteo, come si legge nel volantino diffuso dai promotori dell'iniziativa: "A tutte le persone che vogliono davvero la pace diamo appuntamento in piazza San Lorenzo a Genova sabato 2 aprile 2022 alle ore 15. Getteremo 'fari di pace' sul traffico di armi in cui siamo coinvolti, che nutre e prepara le guerre attorno a noi, sempre più vicine. Consegneremo richieste forti all'Autorità Portuale e partiamo da Genova chiedendo a tutte le città portuali d'Italia di replicare la mobilitazione".

"Il commercio delle armi verso i paesi coinvolti in conflitti armati dove si commettono gravi crimini contro i civili - scrivono ancora gli organizzatori - è esplicitamente vietato dalla legge 185 del 1990 e dal Trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali, che vietano anche il passaggio attaverso il territorio nazionale di armi utilizzabili per violare i diritti umani. I governi, le autorità dello Stato devono tornare a operare entro la cornice della legalità che è la loro stessa ragion d’essere. Devono rispettare l’articolo 11 della Costituzione, da cui discende la legge 185/90. Devono ridare vigore all’azione mediatrice delle Nazioni Unite e interrompere legami affaristici con i regimi autoritari. Non siamo ancora definitivamente usciti dall’emergenza del covid, e già si decide di aumentare il budget della spesa militare, evidentemente a scapito della spesa sociale, sanitaria, scolastica. Il 2 aprile a Genova si accenderà il primo faro di pace".

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