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Martedì, 16 Aprile 2024
Cronaca

Il corteo contro le 'navi delle armi': in piazza il popolo per la pace

Manifestazione tra piazza San Lorenzo e Porto Antico promossa da Pax Christi Italia a cui hanno aderito tantissime associazioni ecclesiali e laiche, anche molto diverse tra loro, in prima linea i portuali del Calp

"La guerra inizia a Genova. Tutte le guerre passano dai porti". Questo lo slogan della manifestazione che si è svolta a Genova nel pomeriggio di sabato 2 aprile 2022, una marcia per la pace e contro le armi nel porto promossa da Pax Christi Italia a cui hanno aderito tantissime associazioni ecclesiali e laiche, anche molto diverse tra loro. Tutte unite per la pace e contro armi e guerra. 

"No alla guerra e alle navi di armi", blocco di varco Etiopia in porto

Davanti alla cattedrale di San Lorenzo sono andati in scena gli interventi dei vescovi di Genova e Savona Marco Tasca e Calogero Marino, che hanno lanciato un appello passandosi, in un gesto simbolico, una bandiera della pace, che è stata firmata da entrambi. A parlare ai presenti anche il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali (Calp) reduce dalla manifestazione contro le navi delle armi di giovedì con presidio e blocco di varco Etiopia, ma anche di esponenti di Pax Christi, Weapon Watch, Economia Disarmata e Agesci.

Marco Tasca, arcivescovo di Genova, ha spiegato la posizione della Chiesa: "Ora ci focalizzaziamo su una situazione veramente terribile - riferendosi al conflitto in Ucraina -, ma pensiamo anche a quante guerre ci sono nel mondo, di cui nessuno purtroppo parla. Il diritto alla legittima difesa nel catechismo è realtà, il punto è con quali armi mi difendo. Sono armi davvero per la legittima difesa o sono altro? Su questo bisogna aprire una riflessione".

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Josè Nivoi, portavoce del Calp e delegato sindacale Usb, ha parlato a nome dei portuali che negli ultimi anni si sono opposti al transito delle cosiddette 'navi delle armi': "Un percorso iniziato nel 2019 - ha spiegato -  con l'arrivo di una nave che andava a rifornire i sauditi nel conflitto con lo Yemen dove sono morte migliaia di persone. Noi abbiamo deciso di non contribuire a questo massacro di civili e questo ci è anche costato un'accusa di associazione a delinquere, ci siamo appellati alle leggi e alla nostra Costituzione che ripudia la guerra, ma nulla è cambiato. Continueremo la nostra lotta anche per i nostri ideali, che si incontrano con quelli cristiani e cattolici pur non essendo i nostri in senso assoluto. Per questo motivo siamo qui in piazza e lo saremo anche nelle prossime marce per la pace". 

Successivamente è partito un corteo in direzione Porto Antico con le bandiere della pace per consegnare all’Autorità Portuale una lettera in cui si chiede trasparenza sui carichi e divieto di transito alle 'navi della morte'.

"Il commercio delle armi verso i paesi coinvolti in conflitti armati dove si commettono gravi crimini contro i civili - avevano spiegato gli organizzatori lanciando la manifestazione - è esplicitamente vietato dalla legge 185 del 1990 e dal Trattato internazionale sul commercio delle armi convenzionali, che vietano anche il passaggio attaverso il territorio nazionale di armi utilizzabili per violare i diritti umani. I governi, le autorità dello Stato devono tornare a operare entro la cornice della legalità che è la loro stessa ragion d’essere. Devono rispettare l’articolo 11 della Costituzione, da cui discende la legge 185/90. Devono ridare vigore all’azione mediatrice delle Nazioni Unite e interrompere legami affaristici con i regimi autoritari. Non siamo ancora definitivamente usciti dall’emergenza del covid, e già si decide di aumentare il budget della spesa militare, evidentemente a scapito della spesa sociale, sanitaria, scolastica. Il 2 aprile a Genova si accenderà il primo faro di pace".

Alla manifestazione hanno aderito: Pax Christi Italia, Calp, Tavolo Giustizia e Solidarietà coordinato da Caritas Genova, Ora in silenzio contro la guerra, The Weapon Watch, Agesci Liguria, Arci Genova, Acli Liguria, Cvx Genova, Centro Banchi, La Piuma Onlus, Comunità San Benedetto al porto, Libera Liguria, Genova Aperta alla Pace, Anpi Genova, Federazione Italiana Associazioni Partigiani, Emergency Genova Economia disarmata, Redazione Contropiano, Le veglie contro le morti in mare Associazione Papa Giovanni XXIII, Genova Che osa, Società missioni africane Soci e socie di Banca Etica (Genova e La Spezia), Centro Italiano Femminile, Circolo Nuova Ecologia Genova, Unione democratica arabo palestinese, Music for Peace e Legambiente.

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