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Cronaca Marassi / Piazzale Marassi

Tenta d'impiccarsi col lenzuolo in carcere, salvato in extremis

L'anno ha rischiato di aprirsi con un morto suicida nel carcere di Marassi. Per fortuna la polizia penitenziaria è riuscita a intervenire in tempo

La polizia penitenziaria è riuscita a sventare un tentato suicidio nel carcere di Marassi. "Se chi ben comincia è a metà dell'opera, avremmo davvero voluto iniziare in altro modo questo 2022, che non commentando un'ennesima evasione e un nuovo suicidio nelle nostre carceri. Intanto abbiamo evitato che a Marassi, grazie all'immediato intervento dei poliziotti, il nuovo anno iniziasse con un morto suicida come si è chiuso il precedente". Così Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa polizia penitenziaria.

"L'evasione di un detenuto dal carcere di Vercelli della scorsa notte, avvenuta per quanto si apprende nel più classico dei modi, con il taglio delle sbarre della finestra della cella (perché di celle e non di altro si tratta), unitamente al suicidio di Salerno, segna l'ulteriore conferma del totale fallimento nel perseguimento della sua mission del sistema penitenziario - prosegue Pagani -, ma anche dell'intero apparato d'esecuzione penale".

Il detenuto salvato nel carcere di Marassi nel pomeriggio dell'1 gennaio 2022 è un romeno, classe 1988, con fine pena 2025 per reati di estorsione e lesioni personali. Il giovane si è praticamente appeso alle grate della finestra utilizzando un lenzuolo nel reparto sesta al piano terra. I poliziotti sono immediatamente entrati, hanno staccato il cappio e iniziato le manovre di primo soccorso, sottraendolo a morte certa.

"Uomini, anzi eroi, della polizia penitenziaria - prosegue Pagani -. Attualmente il detenuto è al nosocomio cittadino in rianimazione. Abbiamo il forte sospetto che nessuno o quasi possa realmente pensare che l'attuale sistema carcerario sia in grado di puntare a realizzare ciò che la Costituzione vorrebbe. E, se possibile, ciò che ancor di più preoccupa - continua il segretario della Uilpa - in un quadro già di per sé desolante, è la circostanza che non si intravedono reali prospettive evolutive, se non improbabili palliativi. Non riforme complessive e unitarie, ma al massimo qualche toppa destinata probabilmente ad aprire nuove falle, non assunzioni straordinarie, se si pensa che la legge di bilancio appena varata dal Parlamento, a fronte di 18mila carenze nella polizia penitenziaria, ha previsto un fondo utile per circa 44 (dicesi quarantaquattro!) assunzioni aggiuntive nel 2022 da ripartire fra tutte le forze di polizia e i vigili del fuoco e, complessivamente, circa 2.300 in undici anni: in media 42 all'anno fino al 2032 per ogni Corpo.

"E se a Marassi non si è aperto questo 2022 come avevamo chiuso il 2021, bisogna solo rendere merito alla polizia penitenziaria - conclude Pagani -, che ha impedito un'altra morta certa in carcere. Chiediamo nuovamente alla ministra della Giustizia Cartabia e al presidente del Consiglio Draghi di dare un senso di coerenza alle loro rispettive dichiarazioni concernenti la necessità di migliorare le condizioni del sistema carcerario che consenta da un lato di adottare misure immediate ed emergenziali, dall'altro di attuare riforme strutturali non più rinviabili".

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