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Giovedì, 25 Aprile 2024
Cronaca Marassi / Piazzale Marassi

Detenuto violento dà fuoco alla cella e ferisce due agenti

I due poliziotti penitenziari hanno riportato sette giorni di prognosi. Ne dà comunicazione il segretario regionale della Uil Pa Penitenziari, Fabio Pagani

"Alle 20 di giovedì 9 dicembre 2021 un detenuto estremamente violento (in giro per le carceri d'Italia per ordine e sicurezza, nord africano S. B., assegnato a Genova), dopo che ha messo in atto diversi episodi gravi (distrutto cella, tentato di aggredire medico e aggredito diversi poliziotti, a uno ha provocato circa 1 mese fà, la rottura del setto nasale con prognosi di 30 giorni), ha deciso di dare fuoco alla cella, bruciando il materasso". Ne dà comunicazione il segretario regionale della Uil Pa Penitenziari, Fabio Pagani.

"Estratto vivo dagli agenti di polizia penitenziaria e messo in sicurezza, vigliaccamente li ha aggrediti - prosegue Pagani -. Trasportati d'urgenza al pronto soccorso, hanno riportano una prognosi di sette giorni. Queste sono notizie vere e incontestabili che danno la cifra del disagio che si vive a Marassi e nelle carceri".

"I fatti di Santa Maria Capua Vetere non hanno sortito alcun effetto - prosegue il sindacalista - e non è sufficiente il ripristino dei sistemi di videosorveglianza che pure chiediamo da tempo insieme all'indispensabile dotazione di body-cam, specie in assenza di un protocollo che ne regolamenti indefettibilmente l'impiego e la possibilità di accesso, impedendone manomissioni e utilizzi impropri".

"Servono riforme complessive che reingegnerizzino il sistema d'esecuzione penale, rifondino l'amministrazione penitenziaria e ridisegnino l'architettura del corpo di polizia penitenziaria. Questo - continua Pagani – chiediamo al presidente Draghi e alla ministra Cartabia, non è più tempo di pannicelli caldi. Purtroppo il personale di polizia penitenziaria, che ne paga le conseguenze dirette, è sempre più solo nelle trincee del fronte penitenziario".

"Per quanto riguarda Marassi viene da chiedersi se questa continua escalation di violenze non sia da investigare anche in via amministrativa - conclude Pagani -. Al di là delle condizioni oggettivamente critiche, forse è giunto il momento di valutare bene e in profondità la gestione dell'istituto, troppo importante per essere affidato in reggenza".

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