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Cronaca Centro / Via Colombo

Femminicidio di Clara, Scapusi tenta il suicidio in carcere

"Aveva già cambiato colore", racconta Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa penitenziari. Ora il 59enne è ricoverato in psichiatria

Renato Scapusi, l'uomo di 59 anni che il 19 febbraio scorso ha accoltellato a morte la sua ex compagna Clara Ceccarelli nel suo negozio di pantofole in via Colombo a Genova, è ricoverato in psichiatria, piantonato, dopo aver tentato il suicidio in carcere.

È successo durante la notte di venerdì 24 settembre 2021 presso il centro clinico di Marassi. Scapusi ha cercato di soffocarsi inserendo in bocca un paio di calzini e una mascherina chirurgica e stringendosi al collo un laccio, addirittura coprendosi con le coperte.

"Solo grazie al tempestivo intervento della polizia penitenziaria, che sul detenuto in questione espletava un sorveglianza particolare, si è riusciti a impedire che la già lunga lista dei morti in cella per suicidio si allungasse sinistramente ‐ dichiara Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa penitenziari -. Quello di ieri è l'ennesimo detenuto salvato letteralmente dalla morte dagli agenti di Marassi".

"L'istiuto di Genova Marassi rappresenta uno dei gironi infernale del sistema penitenziario italiano e ad alimentare questa spirale di violenza concorre certamente anche il dato di affollamento della struttura genovese. Stamattina - rivela il  segretario generale della Uilpa Penitenziari - a Marassi sono presenti circa 700 detenuti a fronte dei 435 posti previsti".

"Speriamo - conclude Pagani - che tutte le forze politiche, il Parlamento e il Governo si concentrino su interventi con carattere d'urgenza che si occupino delle più importanti e impellenti questioni penitenziarie e anticipino le altrettanto indispensabili riforme strutturali. Il ministro e l'intera amministrazione penitenziaria si sveglino nella nomina di un direttore titolare per Marassi, mai come ora occorre dialogo e confronto con il sindacato, prima che sia troppo tardi".

Il prossimo 11 ottobre inizierà in corte di assise il processo a carico di Renato Scapusi, accusato di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà. Secondo il consulente della procura, il 59enne è in grado di intendere e volere, al contrario di quanto sostiene il suo legale. A sostegno di quest'ultima tesi il fatto che l'imputato aveva da poco terminato una terapia a base di psicofarmaci.

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