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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca

L'ex detenuto che ha lanciato un pacco con droga e cellulari nel carcere di Marassi

Gli agenti della penitenziaria hanno intercettato e sequestrato il pacco, il segretario del Sappe Michele Lorenzo: "Nei reparti serve adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l'indebito uso di telefoni"

Un ex detenuto ha cercato di introdurre sei telefoni cellulari e mezzo ettogrammo di droga nel carcere di Marassi lanciandolo dall'esterno. Il pacco è stato però intercettato e sequestrato dal personale della polizia penitenziaria grazie a una brillante operazione di intelligence, coordinata dalla comandante di reparto, la dirigente Lucrezia Nicolò, e dal vice comandante, il sostituto commissario Marco Pugliese. È successo intorno alle ore 15 di mercoledì 24 agosto 2022 durante l’ora d’aria, dal lato dello stadio (via Clavarezza) all'area passeggi seconda sezione. Il responsabile, un giovane nato in Italia nel 2002, è stato fermato e condotto  immediatamente in carcere; nei guai anche il detenuto a cui era indirizzato il pacco, dalla perquisizione straordinaria sono stati trovati altri due telefoni all’interno della seconda sezione. A darne notizia i sindacati della polizia penitenziaria.

Michele Lorenzo, segretario nazionale per la Liguria del Sindacato autonomo polizia penitenziaria Sappe commenta: "Il personale ha bloccato la sostanza illecita appena lanciata da un ex detenuto dall’esterno del carcere. È sempre grazie all’alta professionalità dei Baschi Azzurri di Marassi che ancora una volta si è riusciti a garantire la sicurezza interna dell’istituto. Oramai anche il rinvenimento di cellulari, così come le aggressioni al personale, sta facendo statistica e senza un immediato intervento dell’amministrazione sarà sempre più difficile garantire la legalità e la sicurezza all’interno dei penitenziari italiani. La pur significativa carenza organica del penitenziario di Genova viene colmata dalla grande professionalità degli uomini e delle donne della Polizia penitenziaria, che hanno posto in essere questa operazione di polizia che ha portato frutti, assicurando alla legge la punibilità dei reclusi che continuano a commettere reati anche nelle condizioni di detenzione. Sulla questione relativa all'utilizzo abusivo di telefoni cellulari e di altra strumentazione tecnologica che può permettere comunicazioni non consentite è ormai indifferibile adottare tutti quegli interventi che mettano in grado la Polizia penitenziaria di contrastare la rapida innovazione tecnologica e la continua miniaturizzazione degli apparecchi, che risultano sempre meno rilevabili con i normali strumenti di controllo".

"Per questo il Sappe esprime il proprio apprezzamento al personale di Polizia penitenziaria in servizio presso il carcere di Marassi e auspica che alle unità direttamente coinvolte nel ritrovamento venga riconosciuta una giusta e meritata ricompensa - conclude Lorenzo - Al Dipartimento dell'amministrazione penitenziaria chiediamo interventi concreti come, ad esempio, la dotazione ai reparti di Polizia penitenziaria di adeguata strumentazione tecnologica per contrastare l'indebito uso di telefoni cellulari o altra strumentazione elettronica da parte dei detenuti nei penitenziari italiani".

Il segretario generale del Sappe Donato Capece ricorda che "la Polizia Penitenziaria è quotidianamente impegnata nell’attività di contrasto all’introduzione di telefoni cellulari ed alla diffusione della droga nei penitenziari per adulti e minori. Nonostante la previsione di reato prevista dal codice penale di recente emanazione per l'ingresso e detenzione illecita di telefonini nelle carceri, con pene severe che vanno da 1 a 4 anni, il fenomeno non sembra ancora attenuarsi. Vanno adottate soluzioni drastiche, come la schermatura delle sezioni detentive e degli spazi nei quali sono presenti detenuti all’uso dei telefoni cellulari e degli smartphone".

Fabio Pagani, segretario regionale della Uilpa Polizia penitenziaria, aggiunge: "Per l’ennesima volta il corpo di Polizia penitenziaria e le sue articolazioni hanno dato prova di particolare capacità investigativa ed eccezionali capacità tecniche mettendo le proprie competenze al servizio della collettività, sempre lavorando dietro le quinte, nella certezza che il risultato stesso è la miglior gratificazione possibile anche rispetto a del tutto effimeri sprazzi di notorietà. Ancor più – sottolinea il sindacalista della Uil - in una condizione di iper-affollamento . Oggi a Marassi si contano 720 detenuti a fronte di una capienza regolamentare prevista in 550 e se non vi sono sistemi di sicurezza adeguati potrebbero determinarsi situazioni ad alto rischio. Nei prossimi giorni - conclude Pagani - valuteremo se sia il caso di investire sindaco e prefetto sulla questione. Di certo non sempre si è nelle condizioni di sequestrare i vari oggetti e le varie sostanze che vengono lanciate dall’esterno verso l’interno del carcere".

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