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Venerdì, 19 Aprile 2024
Cronaca Centro / Piazza Giacomo Matteotti

Studente morto durante stage, presidio in piazza Matteotti

"Non possiamo stare a guardare mentre vengono svolti stage e progetti di ex alternanza scuola-lavoro in luoghi non sicuri per la nostra sicurezza", dice Francesco Devoti della Rete degli Studenti di Genova

La Camera del Lavoro di Genova aderisce e partecipa al presidio 'Non è scuola, non è lavoro', organizzato dagli studenti genovesi per venerdì 28 gennaio alle ore 15.30 in piazza Matteotti in ricordo di Lorenzo Parelli, lo studente morto in provincia di Udine durante un tirocinio lo scorso 21 gennaio.

"La scuola deve essere luogo di emancipazione e crescita - scrive la Camera del Lavoro in una nota - e non è accettabile l'utilizzo di stage e progetti di ex alternanza scuola lavoro per impegnare gli studenti e le studentesse in attività che nascondono forme di lavoro non retribuito e spesso senza il rispetto dei minimi livelli di sicurezza, in condizioni di abuso, senza garanzie, né diritti".

Secondo le elaborazioni dell'Ufficio Economico Cgil Genova e Liguria su dati Inail, nei primi 11 mesi del 2021 le denunce di infortunio sul lavoro a Genova sono state quasi 9mila, 12 gli infortuni mortali. "Con questi dati, dietro ai quali ci sono vite distrutte, la sicurezza sul lavoro deve essere la priorità dell'agenda politica del Paese - si legge ancora nella nota -. Il sindacato confederale ha siglato unitariamente una piattaforma sulla salute e sicurezza sul lavoro indicando una  strategia nazionale sul problema, ma è evidente che per sanare questa piaga occorre investire decisamente e convintamente nella cultura della sicurezza".

"La morte di uno studente durante uno stage è un fatto di inaudita gravità - dice Francesco Devoti, della Rete degli Studenti di Genova -. Non possiamo stare a guardare mentre vengono svolti stage e progetti di ex alternanza scuola-lavoro in luoghi non sicuri per la nostra sicurezza. L'età scolastica è un periodo fondamentale per la formazione della persona, non si può più pensare che in questa fase della vita venga sprecato del tempo con progetti esterni per i quali gli studenti e le studentesse rischiano la loro vita. Questo tragico fatto mette in evidenza ancora una volta come nel nostro Paese la sicurezza sul lavoro passi sempre in secondo piano. Non possiamo più assistere a questo trionfo della logica del profitto sulla salute delle persone".

Il sindacato studentesco evidenzia inoltre come anche a scuola non venga fatto abbastanza per garantire la sicurezza di studentesse e studenti, lavoratori e lavoratrici. "Così come sul posto di lavoro - aggiunge Devoti - anche a scuola, il nostro posto di lavoro, la sicurezza non viene garantita. Lo dicevamo prima, sostenendo l'impellente necessità di rivedere i piani di edilizia scolastica, e lo diciamo ora, nell'ambito della pandemia, chiedendo mascherine Ffp2 gratuite per studentesse e studenti e tamponi molecolari che garantiscano un sistema di tracciamento realmente funzionante".

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