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Cronaca

Presidio di Autostrade Chiare: «Chiediamo sicurezza e giustizia»

E spunta un possibile nome per il nuovo ponte: a svelare le sue preferenze il sindaco Bucci

Si è svolto nel pomeriggio di sabato 15 febbraio 2020 il primo presidio di Autostrade Chiare, il gruppo nato su Facebook che in pochi mesi ha visto l'iscrizione di più di 60mila persone, costituendosi poi in comitato.

In largo Pertini alle ore 15 si sono radunate poco meno di 300 persone, per chiedere sicurezza e giustizia.

I partecipanti hanno puntato il dito su «viadotti e gallerie fatiscenti, autostrade insicure e fuori norma, ciò che rimane dopo anni di mala gestione. Vogliamo risposte concrete e garanzie».

Così il comitato aveva convocato la "coscienza civica di ogni cittadino" per urlare la propria voglia di normalità in piazza. 

A partecipare per far sentire la loro voce al microfono anche cittadini di altri comitati, come quello degli abitanti sotto il ponte Bisagno: «È stato inaugurato lo stesso anno del ponte Morandi, ora si sta sbriciolando, sotto c'è un quartiere» denuncia la portavoce.

Ad ascoltare la voce degli organizzatori, anche il sindaco di Genova Marco Bucci e il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti: «Giustizia per le 43 vittime di ponte Morandi - dice Toti - e decisioni chiare e immediate del Governo per dare ai liguri autostrade più sicure. Ecco cosa chedono a gran voce i cittadini del Comitato Autostrade Chiare. E noi siamo con loro perché da un anno e mezzo chiediamo la stessa cosa e attendiamo risposte. Non si può più aspettare».

Intanto spunta fuori un possibile nome per il nuovo ponte in costruzione: a dirlo, a margine della manifestazione, il sindaco Bucci, che ha ammesso di tifare - tra le tantissime proposte - per "ponte San Giorgio". Ma come andrà a finire è ancora presto per dirlo.

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