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Mafia, la Dia disegna la mappa: "Genova camera di controllo regionale"

Il centro storico del capoluogo genovese sempre più colonizzato da bande di irregolari e rappresenta una piazza privilegiata per le attività illecite per lo più nel settore degli stupefacenti

Traffico e spaccio di sostanze stupefacenti caratterizzano il panorama criminale ligure. Nonostante il rallentamento causato dalla pandemia, la droga ha continuato a circolare e quasi il 60 per cento delle 822 operazioni antidroga nel 2021 hanno riguardato la piazza genovese.

Il dato viene evidenziato dalla relazione semestrale della Direzione investigativa antimafia (Dia) che, nel sottolineare un decremento delle attività illecite rispetto all’anno precedente, evidenzia la conclusione di 822 operazioni antidroga.

"Pare oramai assodato il coinvolgimento delle consorterie ‘ndranghetiste radicate sul  territorio", si legge nel documento "da anni infatti esse sono in grado di avvalersi di basi logistiche liguri per l’importazione di cocaina".

Per le organizzazioni criminali più strutturate infatti la Liguria ha costituito, a partire dagli anni ’50, una forte attrattiva per il florido tessuto economico essendo un crocevia strategico tra Versilia, Costa Azzurra, regioni del nord Italia e nord Europa. A ciò si aggiungano anche i facili collegamenti verso altri continenti grazie agli scali portuali.

Le numerose inchieste concluse nel tempo, alcune sostenute anche dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno fatto emergere la presenza di una struttura criminale ‘ndranghetista denominata Liguria50 alla quale fanno riferimento altre unità periferiche e locali che seppur strettamente collegati al Crimine reggino sono comunque dotati di autonomia strategico-operativa e dislocate a Genova, Lavagna (GE) e Ventimiglia (IM).

Le indagini hanno fatto emergere in capo alla struttura criminale di Genova anche il ruolo di Camera di controllo regionale al cui vertice si collocherebbe una famiglia con la funzione di raccordo tra il Crimine reggino e le unità periferiche liguri.

L'unità di Ventimiglia invece svolgerebbe la funzione di Camera di passaggio deputata a garantire una “continuità” operativa e strategica con le analoghe strutture ultra nazionali presenti in Costa Azzurra (Francia).

Il panorama criminale ligure "si dimostra fortemente caratterizzato dall’operatività di sodalizi criminali stranieri principalmente costituiti da extracomunitari irregolari di origine africana, sudamericana e dell’Est Europa attivi in tutte le province. Il centro storico genovese tuttavia appare sempre più colonizzato da bande di irregolari e rappresenta una piazza privilegiata per le attività illecite per lo più nel settore degli stupefacenti".

Le nazionalità più coinvolte nella gestione dei relativi traffici sono: marocchina, senegalese, ecuadoregna e gambiana come confermato dalla Relazione Annuale 2021 della Direzione Centrale per i Servizi Antidroga. "Il lucroso settore del narcotraffico internazionale è appannaggio anche di altre organizzazioni criminali transnazionali sebbene di matrice non mafiosa. Si tratta in particolare di gang straniere principalmente di origine africana, sudamericana (segnatamente ecuadoriane nel genovese e dominicane nello spezzino) o dell’est Europa attive in tutte le province liguri ma anch’esse particolarmente vivaci nel centro storico di Genova". Sfrutterebbero la posizione strategica della Liguria per l’importazione di hashish e marijuana lungo la direttrice proveniente dal Marocco.

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