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Cronaca San Fruttuoso / Salita Nuova di Nostra Signora del Monte

Madonna del Monte tra addio dei frati e proposte: il punto della situazione

Alla base dell'addio al monastero non ci sarebbero problemi economici. Il presidente della Bassa Val Bisagno Angelo Guidi: "Non possiamo intervenire direttamente, ma attraverso il dialogo insieme al Comune cercheremo di approfondire e trovare possibili soluzioni"

L'addio dei frati francescani al convento di Nostra Signora del Monte, dopo ben 578 anni, ha colpito la comunità genovese, da secoli legata all'imponente struttura sulle alture di San Fruttuoso. Sono stati gli stessi frati a dare l'annuncio spiegando che la loro presenza al santuario si interromperà domenica 25 settembre 2022, in occasione della festa incontreranno i fedeli e spiegheranno le prospettive future per la vita del santuario.

Madonna del Monte, dopo 578 anni i frati lasciano il convento

Alla base dell'addio al monastero non ci sarebbero problemi economici, ma più che altro organizzativi e legati alla mancanza di frati, al momento sono infatti solo quattro quelli che vivono nel convento. Secondo quando appreso dalla nostra redazione il monastero non verrebbe comunque abbandonato, ma sarebbe garantita la messa della domenica e anche un presidio per quattro giorni alla settimana. Si cercano anche soluzioni per quello che riguarda il bosco dei frati, uno dei più importanti parchi storici della città.

Il Municipio: "Non possiamo intervenire direttamente, ma faremo il possibile con il dialogo"

Angelo Guidi, presidente del Municipio Bassa Val Bisagno, ha spiegato a GenovaToday: "Si tratta di una decisione autonoma sulla quale, ovviamente, non possiamo incidere come Municipio e nemmeno come Comune. Da parte delle due amministrazioni, comunque, c'è stata e c'è la massima disponibilità per cercare di supportare i frati francescani, trovare possibili soluzioni e fargli cambiare idea attraverso il dialogo. Io auspico un ripensamento, la cittadinanza vuole molto bene al santuario della Madonna del Monte e, pur non potendo intervenire materialmente, faremo il possibile prima di arrenderci, ovviamente non è casa nostra. Ci tengo a dire che, a quanto ci risulta, la struttura non sarà abbandonata. Oltre alla messa domenicale e a un presidio in alcuni giorni della settimana c'è anche l'associazione Amici del Monte che incontreremo presto e che ha dato anche al Comune la propria disponibilità a collaborare".

La proposta dello storico Montanari

Nel dibattito si è inserito anche lo storico dell'arte e curatore scientifico dei Rolli Days Giacomo Montanari che, sulla propria pagina Facebook, ha lanciato la proposta di creare una 'Academy' per per formare alla conoscenza e alla divulgazione scientifica del patrimonio artistico e monumentale, con giovani di tutta Italia e anche d'Europa. Ovviamente, è doveroso ricordarlo, si tratta solo di una proposta e non bisogna dimenticare che la struttura appartiene agli stessi frati, non allo Stato o al Comune.

"La Basilica e Santuario della Madonna del Monte - ha scritto il professore - rimane orfana dei suoi frati minori, dopo oltre quattro secoli. Non è il primo luogo - ricordate i domenicani e Santa Maria di Castello? - e, purtroppo, non sarà l’ultimo. Il mondo cambia e, al di là del personale giudizio che ognuno di noi può avere in merito, sta a chi vive il presente cogliere occasioni, raccogliere memorie, preparare il futuro. Quale è stata la grande funzione dei luoghi come la Madonna del Monte, nei secoli? Spazi di comunità, spazi sicuri per la città, per il sapere, per la gioia della vita semplice e condivisa, per la cultura esplicitata con la lode cantata dalla vita umile e con le opere (anche d’arte, unico 'lusso' concesso). E allora, se i frati non riescono più a gestire la complessità di questi luoghi perché troppo pochi e, spesso, tanto anziani, cosa dobbiamo fare? Mutarli in Museo? Venderli? Affittarli o lottizzarli come 'hotel de Charme'? E se invece imparassimo dai frati quanto di buono ci hanno mostrano in questi oltre quattrocento anni di vita al Santuario? Comunità, studio, formazione, umiltà e amore per i luoghi".

"Io dico - prosegue Montanari - che se Università di Genova, Comune di Genova, Diocesi, ordini religiosi e Regione Liguria, magari con la mano di qualche Fondazione che ha nei suoi statuti fondativi proprio questi obiettivi, si mettono insieme a proporre una 'Academy' per formare alla conoscenza e alla divulgazione scientifica del patrimonio artistico e monumentale, si ha la possibilità di fare una cosa unica in Italia, al momento, e che fa per i giovani da attrattore straordinario. Pensate: giovani da tutta Italia e (perchè no?) da tutta Europa che possano essere ospitati qui per ottenere una qualifica professionale che al momento non esiste ancora, e che sarà però sempre più centrale nel prossimo futuro. Un percorso serio e aggiornato per formare 'al patrimonio', all'interno del Patrimonio stesso. Il Monte è per sua natura uno spazio straordinario: la visione sulla città, la centralità artistica (dipinti e sculture di interesse altissimo, da Fiasella, a Carlone, a Orsolino, a Parraca), la quiete del luogo, la dimensione di dialogo con la natura. Sarebbe un sogno e un riconoscimento a chi ha saputo e voluto mantenere quel luogo così come era stato pensato nei secoli addietro. Senza negare, naturalmente, l’officio delle funzioni nella bella chiesa, che è un punto di connessione, forte e irrinunciabile, con la comunità e la città. La Cultura può salvare la memoria dei luoghi. Se li chiudiamo, è come spegnere la luce sul nostro futuro".

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