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Cronaca

Lupi in Liguria, la fake news virale sui social: «Attenzione a diffondere video»

Un filmato che riprende una famigliola di lupi passeggiare nella neve è diventato virale passando di chat in chat e di bacheca in bacheca. Peccato sia stato girato nel Parco nazionale d'Abruzzo

C’è chi dice di averli visti a Rossiglione, chi a Tiglieto, chi ancora sulle alture di Struppa, in alta Valbisagno: nei giorni in cui in Liguria è arrivata la neve, sembrano moltiplicarsi anche gli avvistamenti di lupi, in video (uno in particolare) e foto diffusi via chat e social. 

L’ennesima “fake news”, sottolineano gli esperti, perché il video che sta diventando virale non è stato girato in Liguria, e non è neppure recente: si tratta di un filmato fatto a Civitella Alfedena, in provincia dell’Aquila, a una famigliola di lupi in condizioni di semilibertà nel Parco nazionale dell’Abruzzo.

Quello di Civitella Alfedena è un sito molto noto tra gli appassionati di natura e animali selvatici, e non è raro riuscire ad avvistare questi predatori mentre si muovono nei boschi. Il filmato in questione ha tratto in inganno moltissime persone, complice il fatto che il paesaggio innevato ricordasse quello di questi giorni nell’entroterra genovese: Lencisa di Ceranesi, Rovegno, Tiglieto sono solo alcuni dei Comuni in cui chi ha diffuso il video è convinto di avere avvistato lupi. Che in Liguria in effetti ci sono, ma «non hanno il dono dell’ubiquità - spiega Francesco Baroni, presidente di Enpa Genova, con un pizzico di ironia - anche se sono in grado di percorrere enormi distanze. Pare che contemporaneamente fossero a Bologna, in Veneto e in innumerevoli valli del Trentino.».

«Purtroppo il fenomeno delle fake news coinvolge il lupo da ben prima dell'avvento dei social network, e oggi è inevitabilmente fuori controllo - continua Baroni, da sempre in prima linea insieme con altri esperti e animalisti per tutelare una specie tanto affascinante quanto fragile e riservata - Purtroppo, negli ultimi anni, si è verificato uno strano paradosso: la semplificazione dell'accesso e della possibilità di contribuire alla creazione di informazioni ha generato un sovraccarico che, di fatto, ci ha portato una maggiore ignoranza e difficoltà nel reperire dati corretti. Non è un problema da poco, un banale video di lupi, girato in un recinto, può essere facilmente strumentalizzato da chiunque, basta localizzarlo dietro una scuola e aggiungere qualche dettaglio o parola chiave (es. "in pieno giorno", "non avevano paura", "sbranano commercialisti"). Questo può aumentare il famoso "rischio percepito" e indirizzare l'opinione pubblica e le decisioni politiche».

Il timore, insomma, è che materiale legato ai lupi possa contribuire a suscitare nell’opinione pubblica avversione o paura nei confronti di un animale che tende invece a rifuggire l’uomo e in generale il contatto umano, e che si avvicina ai centri abitati raramente e solamente per cercare cibo. E questa distinzione è fondamentale soprattutto in un periodo in cui anche la Liguria, insieme con altre regioni alpine, ha chiesto di poter sparare e abbattere lupi considerati pericolosi.

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