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Cronaca

Shoah e foibe commemorate insieme, l'Anpi: "Dire che i morti non hanno colore è travisare la Storia"

Anpi e Cgil attaccano il Municipio Levante che ha scelto di organizzare presso la Biblioteca Brocchi di Nervi, la 'Giornata del Ricordo' e la 'Giornata della Memoria' in un unico evento

"Dire che i morti non hanno colore è travisare la Storia". Comincia così un duro comunicato diffuso dall'Anpi di Genova per attaccare il Municipio Levante che ha scelto di organizzare presso la Biblioteca Brocchi di Nervi, la 'Giornata del Ricordo' e la 'Giornata della Memoria' in un unico evento. Il 'Giorno della Memoria' è una ricorrenza internazionale, celebrata il 27 gennaio di ogni anno per commemorare le vittime dell'Olocausto mentre il 'Giorno del ricordo' è una solennità civile nazionale italiana, celebrata il 10 febbraio di ogni anno, che ricorda i massacri delle foibe e l'esodo giuliano dalmata. "Sconcertante - prosegue l'Anpi - una scelta che di fatto tende a cancellare la Storia del Novecento, con le responsabilità indiscutibili del nazifascismo nel genocidio degli ebrei mai citate, ma messe genericamente in un unico contesto di guerra insieme con le atrocità commesse solo da gruppi ben precisi di combattenti titini nei confronti di cittadini istriani".

Secondo l'Associazione Nazionale Partigiani d'Italia è "una lettura totalmente falsa e autoassolutoria, che nasconde le responsabilità del Reich e del fascismo nella deportazione non solo di persone di ogni età di origine ebraica: perché il Giorno della Memoria in Italia è stato istituito non solo per ricordare la Shoah con 8.000 morti, ma anche i militari italiani IMI, con 45.000 morti, le migliaia di vittime tra i deportati per ragioni politiche, così come gli zingari o gli omosessuali.  Come se non bastasse, questa 'rievocazione' è stata affidata ad una persona, della quale non si conoscono particolari meriti in materia, al di là della parentela con una esponente municipale di Fratelli d’Italia; una persona che sui propri profili social ostenta il simbolo di Casapound, formazione di stampo neofascista, e riferimenti alla destra estrema. Riteniamo inaccettabile qualsiasi scelta di questo genere, che tradisca le vittime, la Storia, e la tradizione antifascista di Genova, consacrata dalla medaglia d’oro al Valor Militare concessa proprio per la lotta partigiana che la portò a liberarsi da sola il 24 aprile 1945, apposta sul gonfalone della città".

"Consideriamo irricevibile l’ipotesi di svolgere analoghe cerimonie in altri municipi e, soprattutto, che il comune dia il proprio patrocinio a iniziative non solo di totale falsità storica, ma di una pesante strumentalizzazione politica - conclude l'Anpi - semplicemente, denunciamo in ogni modo questo genere di iniziative e invitiamo il sindaco a non dare seguito o a patrocinare operazioni che non preservano la memoria, ma la snaturano, con un chiaro obbiettivo politico di snaturare la realtà della storia mischiando il tutto. Una scelta politica grave che è in contrasto col suo ruolo e ancor più al suo incarico di presidente del Comitato permanente della Resistenza, incarico che spetta per delibera consigliare al primo cittadino. Prenda quindi una netta distanza da quanto accaduto". 

Al comitato provinciale dell'Anpi si è unita la Cgil nella protesta: "I due eventi . scrive il sindacato in una nota - hanno in comune solo la loro tragicità, ma sono distanti e distinti nelle loro radici storiche e politiche e accomunarli pare un maldestro tentativo di annacquare la storia piuttosto che ricordarla affinchè non abbia a ripetersi. La Cgil chiede pertanto al Comune di Genova e al sindaco, che è anche presidente del Comitato permanente della Resistenza, che si adoperi affinchè tali situazioni non abbiano a ripetersi e per una maggiore attenzione nella scelta dei soggetti a cui affidare le celebrazioni".
 

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