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Cronaca Quinto / Via Nicola Fabrizi

La madre di Alice e Alberto Scagni: "Siano rese pubbliche le nostre richieste di aiuto"

"Abbiamo cercato aiuto nelle istituzioni. Ci siamo imbattuti in una fredda e ignorante burocrazia", scrive Antonella Zarri in una lettera, inviata ad alcuni quotidiani locali, con cui chiede alla procura di diffondere gli audio delle telefonate fatte dalla famiglia prima della tragedia

La madre di Alice Scagni, la donna di 34 anni uccisa dal fratello Alberto, 42 anni, la sera dell'1 maggio scorso a Genova, ha scritto al procuratore del capoluogo ligure una lettera dura in cui chiede di divulgare le telefonate in cui i familiari chiedevano aiuto per curare Alberto. La lettera è stata affidata ad alcuni quotidiani locali.

"Ho visto in modo prepotente e spietato insorgere la malattia in Alberto e progredire in modo inesorabile alimentata proprio dall'amore che aveva per sua sorella con la quale aveva sempre avuto un rapporto speciale. Ho cercato in tutti i modi che conoscevo di arginare quella malattia che mi spaventava sempre di più fino a non riconoscere più mio figlio", scrive Antonella Zarri, madre di Alice e Alberto.

"Abbiamo cercato aiuto nelle istituzioni. Ci siamo imbattuti in una fredda e ignorante burocrazia - prosegue -. Indolente ma prepotente nel suo reiterato e pigro rifiuto di farsi carico del proprio ruolo di garanzia ed aiuto verso i cittadini in difficoltà".

"Abbiamo chiesto a chi doveva e ne aveva il potere di fermarlo e di curarlo - si legge ancora -. Quelle telefonate sono state registrate e sono agli atti del fascicolo. Perché ce le nega?". Il procuratore risponde: "Daremo i file più avanti. Ora l'inchiesta è su altri aspetti".

"Sono perfettamente consapevole del fatto che le cronache su come è stata distrutta la mia famiglia presto termineranno. Ho l'atroce sospetto che l'unico motivo per il quale non mi vengono date è quello di far calare il silenzio su ciò che è accaduto. Il procedimento è contro ignoti, mi dicono - afferma la donna assistita dall'avvocato Fabio Anselmo - ma io so perfettamente chi sono gli ignoti, li ricordo bene ad uno ad uno. So che questo potrebbe consentire a che rimanga aperto nel limbo per anni".

"L'inchiesta è su altri aspetti? Forse mia figlia Alice è stata uccisa da altri e non da suo fratello? Io dico da madre alla quale sono stati uccisi due figli: abbiate il coraggio di rendere pubblico il drammatico dialogo di un genitore che invoca disperatamente aiuto sapendo che il proprio figlio, delirante, impazzito, sta per uccidere sua sorella, e la risposta delle forze dell'ordine. O forse la vergogna di qualcuno deve essere protetta?", conclude.

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